martedì 30 aprile 2013

Insetti e unghie

Fu sul finire di una tiepida giornata di sole che dal tronco di una vecchio e contorto castagno nacque un bambino.
L'albero si trovava al centro di un bosco; il bosco, ai piedi di una aguzza montagna; la montagna, un dente frastagliato nella bocca di una valle; la valle, l'incavo tra i seni di una rigogliosa regione; la regione... e così via, fino ad arrivare al bulbo variegato del mondo.
Accorsero scoiattoli e volpi, sentendo l'urlo della corteccia che si lacerava, perchè lo strappo delle incomprensibili leggi della Natura non si fece scrupoli e squartò il possente albero solo per aiutare i piedi, il corpo e la testa di una nuova promessa a uscire da una madre secca e contorta.
Che fosse per restituire una foglia verde, tenera e brillante alla marcescenza del bosco?
E quella che seguì fu un'estate come molte passate: una stagione di chiome al sole e ombre gettate dai rami dei palchi più bassi, dove macchie senza luce si aprivano come ventagli, disegnando sul letto di foglie, ai piedi di ogni radice, sagome di ossa contorte, tanto visibili quanto inafferrabili. In più, visto che solo il vecchio castagno era riuscito a partorire una verde forma di vita, insetti voraci presero a marciare eccitati, perlustrando senza sosta il bosco, attirati dall'odore di un unico, nuovo germoglio da rosicchiare; e, dopo essersi spinti in ogni dove e aver finalmente trovato il piede di quel piccolo bambino, si spinsero su talloni e caviglie, pronti a mordergli un'unghia.
Ma ormai l'autunno era alle porte e dalla pelle di quel giovane corpo, visto che sotto la sua superficie non circolava sangue come negli uomini, ma linfa di castagno, spuntò una spessa peluria di aculei.
Fu così che nella penombra di giornate sempre più corte si sentì distintamente battere il cuore di una castagna.
Fu così che al centro delle ombre di un bosco morente cominciò la nuova stagione di un frutto nato da un tronco e non da un ramo.

Buona settimana a tutti



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