lunedì 30 dicembre 2013

Rituali

Circondarsi di candele: ecco di cosa aveva bisogno. Una vasca da bagno con un'alta marea d'acqua e bagnoschiuma, la musica di un vecchio album dei R.E.M., due giri di chiave alla porta di casa e il cellulare a nanna sotto a un cuscino del divano.
Tanto, non avrebbe chiamato, lo sapeva. Ma non aveva importanza. Era da un pò che non ne aveva più.

Non ci si può opporre al numero 37 delle proprie suole quando si cammina 25, 5 centimetri per volta, quanto la lunghezza del proprio piede; tanto vale concentrarsi sul modello di scarpe. O sul rituale del bagno. Sui gesti. Sui profumi di casa. Su un elegante abitino di raso.
Perché lo specchio, per sincero che sia, può farti anche capire che ti vai bene per quello che sei.
L'uomo dei sogni, talvolta, è un'illusione di riferimento, un prigioniero delle chiacchiere di un'amica trentenne, di una madre, di un costume sociale, idealizzato per dovere e aspettative, fino a infastidire come un modello di lavatrice in un occhio; finendo per essere un'idea che tiene compagnia, una sagoma di riferimento da vestire e denudare con abiti di carta, come fosse un gioco da bambina.
Tanto vale indugiare nell'acqua, inspirare vapori profumati di cocco, ascoltare la voce incastonata nella memoria di una canzone lasciando girovagare il sangue lungo il circuito vitale di un'arteria...
Finché i polpastrelli perdono le impronte digitali di ogni certezza e il presente si trasforma nel corpo seducente di un discreto, magico e piacevole compagno di viaggio.

Buona settimana a tutti

Nessun commento:

Posta un commento