La crisi c'è e si sente e il negozio dove lavoro in qualche modo si sta barcamenando: tante ore sperando di ottenere almeno il risultato degli anni scorsi. Ho il contratto fino alla fine di gennaio, poi si vedrà, perchè tra i miei progetti preferirei avere altro...
E così mi manca così tanto almeno un bidet in santa pace - sia la tiepida abluzione del mio sedere stanco che la confortevole carezza dell'asciugamano di spugna - da immaginare una minuscola piscina rosata dal Tantum della disinfiammazione come immaginassi una Laguna blu lontana miglia e miglia dal caotico contro senso di impegni sproporzionati e stress, persuadendomi che se terrò duro quel tanto che basta da mettere sotto il materasso qualche banconota verde, poi potrò arroccarmi nella mia borgata per almeno un paio di mesi, recuperare quello che non sono più riuscita a scrivere, dedicarmi alle potature, alla casa e ad organizzarmi un orto che mi permetta di dimezzare le spese.
Perchè tra i miei sogni c'è l'organizzazione di una forma minima di autosufficienza che mi consenta di vivere materialmente con poco. Abitando in campagna ho la fortuna di poterlo fare e, prediligendo la coltivazione dello spirito a quella dei frutti materiali, ho deciso di ritagliarmi un periodo di prova per iniziare un piccolo esperimento.
Come si dice? "Anno nuovo, vita nuova"?
Bene, il mio progetto sicuramente sarà impegnativo ed ambizioso, ma sono sicura che anche se non mi porterà totalmente dove desidererei andare, mi insegnerà almeno a ritrovare una dimensione coerente ed equilibrata, unica moneta di valore da cui ripartire per rendere più confortevole il mio piccolo mondo. Non vi anticipo ancora nulla di quello che vorrei sperimentare, perchè i Pianeti che mi girano sulla testa sono ancora tanti e troppo veloci, ma appena avrò un pò di tempo per riuscire a riflettere, state certi che qualcosa spiffererò...
Intanto, qui, il tempo è splendido: un susseguirsi di giornate soleggiate e tiepide.
Forse perchè mi pesi meno il lavoro e per avere pronte, quando sarò a casa e avrò bisogno di concentrzione per scrivere, tutte quelle tonalità di grigio e tempo brutto che amo così tanto.
E, ancora, Buon S. Stefano a tutti, visto che il Natale, quest'anno, non mi ha nemmeno sfiorata. Non ho fatto l'albero. Non ho messo decorazioni. I regali li ho ridotti al minimo. Ho assaggiato solo l'altra sera la prima fetta di panettone... Strano, ma la cosa non mi ha toccata. Ho cantato "Jingle Bell" dentro di me un paio di volte e il mio spirito ne ha goduto la giusta dose.
Ormai ho capito da tempo che l'Universo è una madre onniscente e giusta, e mi conforta sapere che le sue stelle, a volte, rimangano in cielo per una ragione che forse non ha nemmeno importanza che io veda.
Sarà che mi piace sentirmi la cellula di un immenso corpo celeste e, senza bisogno di dare un volto o un nome a qualcuno che assomigli ad un essere umano, provo ad immaginarmi come una vitamina verde di un latte cosmico che può nutrire il feto di un pianeta pronto a generare un neonato di speranze.
Forse, in testa, tutto quello che mi fluttua è un pugno di segatura mandorlata, ma credo sia indispensabile evolvere il proprio punto di vista e riorganizzare la propria vita come fossimo tutti piccoli bulloni, indispensabili per il corretto funzionamento di un complicato ingranaggio.
La fine di un anno è sempre una boa che si può semplicemente circumnavigare, per tornare a riva dopo essersi fatti un giretto, o scegliere di oltreppassare, per raggiungere l'abisso di timori e bellezze che solo il mare aperto può offrire.
Per fortuna non so prevedere come andranno le cose in questo caos economico e troppo materiale, così potrò fare la mia scelta con incoscienza e irrazionalità.
Comunque... magari non tornerò sul blog fino a gennaio e vorrei approfittarne per augurarvi una sbornia di Capodanno colossale, capace di formattare e riavviare ogni cervello.
Perchè vivere ogni giorno aspettando che qualcuno schiacci i tasti che scriveranno la nostra storia è stupido, e solo una memoria ripulita da un bailamme di chiacchiere spaventevoli può ritrovare la forza del proprio ingegno e dare il via a tutta una serie di progetti e scelte; progetti e scelte che non sono andati da nessuna parte perchè i passi di questi ultimi dodici mesi sono rimasti fermi in un groviglio di stringhe...
Non potremo più comprarci dodici paia di scarpe all'anno?
E chi se ne frega! Basterà imparare a camminare scalzi e, se ne saremo capaci, state pur certi che a quel punto ci sarà da chiedersi: "E adesso? Chi è che detiene il potere?".
Buon inizio 2012 a tutti!