sabato 29 ottobre 2011

I sassi nelle tasche


Ad ogni cambio di stagione, succede sempre la stessa cosa. Quest'anno, la porta dell'armadio con le maglie di lana si è aperta in ritardo - colpa del tempo - e quando l'ha fatto un curioso alce mi ha guardata con occhi patetici, quasi a dirmi: "Vorrai mica portarmi via qualche amichetto?".  
"No", ho risposto io "chi porterò via sarà qualche maglietta di cotone, stinta dai baci del sole".
Così mi ha lasciata fare. Anche se, a dire il vero - non con i maglioni perchè l'alce mi fa sempre tenerezza - tirando fuori alcuni capi spalla dalla placenta di plastica in cui erano conservati, mi sono accorta che anche tra la roba invernale qualcosa sembrava avere i sassi nelle tasche, vittima del peso delle stagioni passate.
Ma soffro sempre quando si tratta di decidere in quale paradiso mandare i poveretti che passeranno sotto il mio giudizio e, nove volte su dieci, un moto di pietà mi costringe a sussurrare: "E se lo tenessi per farne borse? In fondo, la stoffa è ancora bella...".

Buon weekend a tutti

giovedì 27 ottobre 2011

Magari ha visto un angelo...


Le visite in ospedale sono un momento di scambio di sfighe. O perlomeno... se quello che ci è successo può sembrare un episodio degno di nota, parlando con chi sta aspettando su una preformata poltroncina di plastica beige, accanto alla nostra, si dimostra essere solo un piccolo contrattempo da tacere.

Stamane sono andata alla visita di controllo - tutto ok, a parte una piccola cosa da rivedere tra una ventina di gg. - e, parlando con una signora seduta a fianco a me, mi sono sentita piccola, capricciosa e fortunata.
Non che di capricci, per una costola, ne abbia propriamente fatti, ma quando ascolti qualcuno che ti racconta di essere stato tre volte in coma - "Sentivo tutto ma non riuscivo a parlare...", ti interroghi su un sacco di cose.

Magari ha visto un angelo; oppure ha sentito il fiato del diavolo... e non si sa come, ma è riuscita a tornare.

Per questo, ogni tanto, non è così controproducente imbattersi in un piccolo contrattempo che riporti nel mondo reale, perchè ci si rende conto che la scala delle sfighe parte da terra, ma i suoi gradini sono talmente pesanti e così in basso, da lasciar intravedere lo svincolo di una autostrada senza ritorno.

Buona giornata a tutti

martedì 25 ottobre 2011

Innocue idiozie


Le rotonde mi fanno impazzzire.
Girotondo con la macchina e penso: chi avrò dietro? sarà meglio girare a sinistra? metti che quel motorino cominci ad impennare...

Mi mancano i semafori.
Il rosso del loro cuore.
Il verde della speranza di sentire un pò d'aria al passaggio delle macchine.
L'arancione, così breve da sembrare solo lo spruzzo di una bibita estiva.

Gli STOP non mi fanno nè caldo nè freddo. Mi fermo. Guardo a destra e sinistra. Riparto.

Forse quello che amo di più sono i parcheggi.
Perchè quando metto a nanna la macchina sul copriletto d'asfalto, le righe bianche di contorno mi sembrano un fossato di latte e so che quando la brum brum si sveglierà, uscendo dal parcheggio, le rimarranno gli pneumatici sporchi di colazione.

Anche se da quello che dico non sembra, la costola va molto meglio. E' la testa ad essere annacquata dal diluvio che sta scendendo e, se non annegheranno i pensieri, almeno la noia spero riuscirà a farsi un bel bagnetto.

Buona giornata a tutti






giovedì 20 ottobre 2011

"Ma quanto bene mi vuoi?"

L'affetto è quell'isola di tepore in cui ci si crogiola con immenso piacere.
E, l'affetto degli amici dovrebbe essere un ponte per raggiungerla, velocemente.

Alcuni giorni fa, un amico, abbracciandomi, forse per farmi sentire che la palestra funziona egregiamente sui suoi muscoli, ha stretto un pò troppo e, dopo un paio di notti in bianco per il dolore, ieri ho passato il pomeriggio al Pronto Soccorso.
Se una costola rotta e un piccolo enfisema sotto alla scapola misurano l'affetto di questa persona, ma quanto bene mi vuole?
Perchè questo è stato il referto.
Sono rimasta scioccata. Sapevo che l'amore potesse ferire, ma anche l'affetto, sinceramente, no.

E non ridete, perchè l'hanno già fatto medici e infermieri, all'ospedale.

Buona giornata a tutti


sabato 15 ottobre 2011

"La dichiaro in arresto per aver lasciato evadere il suo cuore!"

Stamane ho spostato dalla scrivania una cartella colori dimenticata in ufficio da un amico imbianchino.
Mi è venuto spontaneo aprirla mentre la dirottavo dove, spero, non mi darà più fastidio e, aprendo a ventaglio l'arcobaleno delle sue sfumature, mi sono chiesta: "Se volessi ridipingere i capelli di Domietta, di che colore li farei?".

Domietta è il personaggio principale del mio romanzo. E' una tipa estemporanea. Ho pensato ai suoi capelli scuri e, riflettendo sul suo carattere, ho trovato più consono al suo modo di affrontare il mondo ridipingerglieli invece di optare per una tinta tradizionale. E come al solito non le ho chiesto il permesso e l'ho ricreata nella mia testa con la sua bella criniera a piramide, ma di un arancione foglia autunnale, che non le sarebbe stato nemmeno poi tanto male, se non fosse che si ostina a mettere un vecchio golfino verde pistacchio, ricavato dal consunto cuscino all'uncinetto di un orribile divano.

Ieri sera alla presentazione c'era pochissima gente. Di tanti che sembrava dovessero venire, colpa del forte vento e di un paio di gradi di meno, non si è visto nessuno.
E' stato carino lo stesso.
Chi mi ha presentata - Flavio Sasso - lo ha fatto egregiamente - ma state parlando di me? - e Selene, l'organizzatrice dell'evento, nonchè socia del Cafè des Artistes dove si è tenuto l'incontro, è stata adorabile.
C'è stata, a quanto pare, una sola piccola pecca e cioè che come al solito ho parlato troppo, Ma non nel senso del fiume di parole che, comunque, ho detto - più sono agitata, più rido e parlo; ciò che intendo dire è che NON riesco mai a  non essere sincera e do spazio a troppe sfumature che esondano inevitabilmente nel personale. Come più volte - anche ieri sera - mi hanno ripetuto in molti, primo tra tutti mio marito, in questo modo mi espongono più del dovuto.
Ma è piuttosto difficile, per me, rimanere distaccata da ciò che mi ruota intorno. E trovo desolante il clima che si sta instaurando: finte cortesie per superficiali rapporti plastificati, che a lungo andare congela i cuori e obbliga  inevitabilmente a mantenersi cauti.
Voglio dire. Il rapporto stesso con la scrittura implica delle passioni, perchè sono queste a solleticare cuore e dita, quindi, se di passioni si parla, non diventa automaticamente tutto un flusso incontenibile e irrazionale? Perchè la passionalità è pericolosa e la razionalità una dote?
A cosa posso andare incontro? A qualche str... che, durante una presentazione, mi colpisca fino a farmi piangere?
E allora? Dove sta la vergogna? Nelle mie lacrime o nella lingua di chi è stufo di dover leccare culi e si rifà su chi non sa difendersi?

Secondo voi, bisognerebbe limitarsi a vendere libri e immagine o si possono regalare pagine di rapporti umani?

 Buona giornata a tutti

giovedì 13 ottobre 2011

Siete tutti invitati!


Domani sera alle ore 21,30 sarò a Pietra Ligure (SV), al Cafe des Artistes, per una presentazione.

Sempre per il mio libro: "Anche gli uomini fanno coccodè".

Sono incinta di una nuova storia, ma non so quando partorirò di nuovo, quindi, visto che in fondo le mie presentazioni sono prima di tutto un'incontro a tu per tu per farsi due risate, anche se so perfettamente che abitate lontano, non demordo, sperando che qualcuno, per qualche motivo - che so, metti che sale su un autobus o su un treno sbagliato... - si trovi da queste parti, in modo da poter partecipare.
Così finalmente potrò stringerlo e dargli un bacino sulla punta del naso...

Per il resto, gli ultimi dieci giorni sono stati un mercato di impegni, dove i banchi di merce varia mi hanno succhiato energie e tempo.
Mi siete mancati. Spero di essere tornata ufficialmente sul blog, visto che questo spazio virtuale mi consente di elaborare e ridimensionare molti contrattempi quotidiani.
Ringrazio tutti per avermi lasciato un commento e, appena avrò un attimo, verrò a leggere i vostri ultimi post.

Buona giornata a tutti 

sabato 1 ottobre 2011

Ninna nanna, ninna oh, questo blog a chi lo do...


Scusate ma il blog rimarrà a nanna per qualche giorno.
Ha giocato un pò troppo in quest'ultimo periodo e adesso ha bisogno di un paio di giorni di sonno per ritemprarsi.
Poi, quando si risveglierà, dovrà mettere un pò d'ordine nella stanza degli impegni più impellenti: aiutare un'amica che ha un bimbo nella pancia e un negozio da mandare avanti, preparare una presentazione, fare un paio di lavoretti in giardino, finire di scrivere una cosa importante e cucinare un intero pasto di coccole per tutta la famiglia.
Fatto questo, se tutto sarà andato bene, ricomparirà di nuovo con un sorriso...

Buona settimana a tutti