La vista sul mare è una porzione d'acqua più dolce del nostro lago profondo, salato di quotidiano.
- Vedrai, andrà tutto bene.
Paole. Ma, chi, decide per chi?
Una federa stropicciata, un linoleum lucido, due letti singoli, la bacheca magica di una camera d'ospedale.
- Perlomeno, sono stati puntuali.
Sicuro, come il destino, mi piacerebbe ribattere.
Adesso è di sotto, tra ferri disinfettati e sporche barzellette da sala operatoria. Così, facciamo due passi: nel corridoio, sul pianerottolo, attraverso una ragnatela di altri destini.
Lì, fuori dal reparto, incrocio il led luminoso dell'ascensore. È piantato sul numero 1.
Uno, come l'indice del mio dito quando pigio il bottone di discesa e l'ascensore risale; o quando il polpastrello conferma la risalita e mi si apre in faccia la porta sul piano di partenza?
E va bene. Continuiamo ad aspettare. A immaginare cosa succede in quella sala disinfettata. A sperare che questa fitta che mi sta lacerando dentro, sia la prima doglia di un travaglio che aiuta a partorire piccole speranze.
Buona giornata a tutti.