lunedì 26 dicembre 2011

Mi manca così tanto il bidet...

Come avrete notato, la mia presenza sul blog è diventata un lusso che non mi posso quasi più permettere. O perlomeno... sono costretta a dare la priorità agli impegni, che ammetto si traducono in orari di lavoro lunghi ed estenuanti.
La crisi c'è e si sente e il negozio dove lavoro in qualche modo si sta barcamenando: tante ore sperando di ottenere almeno il risultato degli anni scorsi. Ho il contratto fino alla fine di gennaio, poi si vedrà, perchè tra i miei progetti preferirei avere altro...
E così mi manca così tanto almeno un bidet in santa pace - sia la tiepida abluzione del mio sedere stanco che la confortevole carezza dell'asciugamano di spugna - da immaginare una minuscola piscina rosata dal Tantum della disinfiammazione come immaginassi una Laguna blu lontana miglia e miglia dal caotico contro senso di impegni sproporzionati e stress, persuadendomi che se terrò duro quel tanto che basta da mettere sotto il materasso qualche banconota verde, poi potrò arroccarmi nella mia borgata per almeno un paio di mesi, recuperare quello che non sono più riuscita a scrivere, dedicarmi alle potature, alla casa e ad organizzarmi un orto che mi permetta di dimezzare le spese.
Perchè tra i miei sogni c'è l'organizzazione di una forma minima di autosufficienza che mi consenta di vivere materialmente con poco. Abitando in campagna ho la fortuna di poterlo fare e, prediligendo la coltivazione dello spirito a quella dei  frutti materiali, ho deciso di ritagliarmi un periodo di prova per iniziare un piccolo esperimento.
Come si dice? "Anno nuovo, vita nuova"?
Bene, il mio progetto sicuramente sarà impegnativo ed ambizioso, ma sono sicura che anche se non mi porterà totalmente dove desidererei andare, mi insegnerà almeno a ritrovare una dimensione coerente ed equilibrata, unica moneta di valore da cui ripartire per rendere più confortevole il mio piccolo mondo. Non vi anticipo ancora nulla di quello che vorrei sperimentare, perchè i Pianeti che mi girano sulla testa sono ancora tanti e troppo veloci, ma appena avrò un pò di tempo per riuscire a riflettere, state certi che qualcosa spiffererò...

Intanto, qui, il tempo è splendido: un susseguirsi di giornate soleggiate e tiepide.
Forse perchè mi pesi meno il lavoro e per avere pronte, quando sarò a casa e avrò bisogno di concentrzione per scrivere, tutte quelle tonalità di grigio e tempo brutto che amo così tanto.

E, ancora, Buon S. Stefano a tutti, visto che il Natale, quest'anno, non mi ha nemmeno sfiorata. Non ho fatto l'albero. Non ho messo decorazioni. I regali li ho ridotti al minimo. Ho assaggiato solo l'altra sera la prima fetta di panettone... Strano, ma la cosa non mi ha toccata. Ho cantato "Jingle Bell" dentro di me un paio di volte e il mio spirito ne ha goduto la giusta dose.

Ormai ho capito da tempo che l'Universo è una madre onniscente e giusta, e mi conforta sapere che le sue stelle, a volte, rimangano in cielo per una ragione che forse non ha nemmeno importanza che io veda.
Sarà che mi piace sentirmi la cellula di un immenso corpo celeste e, senza bisogno di dare un volto o un nome a qualcuno che assomigli ad un essere umano, provo ad immaginarmi come una vitamina verde di un latte cosmico che può nutrire il feto di un pianeta pronto a generare un neonato di speranze.
Forse, in testa, tutto quello che mi fluttua è un pugno di segatura mandorlata, ma credo sia indispensabile evolvere il proprio punto di vista e riorganizzare la propria vita come fossimo tutti piccoli bulloni, indispensabili per il corretto funzionamento di un complicato ingranaggio.

La fine di un anno è sempre una boa che si può semplicemente circumnavigare, per tornare a riva dopo essersi fatti un giretto, o scegliere di oltreppassare, per raggiungere l'abisso di timori e bellezze che solo il mare aperto può offrire.
Per fortuna non so prevedere come andranno le cose in questo caos economico e troppo materiale, così potrò fare la mia scelta con incoscienza e irrazionalità.

Comunque... magari non tornerò sul blog fino a gennaio e vorrei approfittarne per augurarvi una sbornia di Capodanno colossale, capace di formattare e riavviare ogni cervello.

Perchè vivere ogni giorno aspettando che qualcuno schiacci i tasti che scriveranno la nostra storia è stupido, e solo una memoria ripulita da un bailamme di chiacchiere spaventevoli può ritrovare la forza del proprio ingegno e dare il via a tutta una serie di progetti e scelte; progetti e scelte che non sono andati da nessuna parte perchè i passi di questi ultimi dodici mesi sono rimasti fermi in un groviglio di stringhe...
Non potremo più comprarci dodici paia di scarpe all'anno?
E chi se ne frega! Basterà imparare a camminare scalzi e, se ne saremo capaci, state pur certi che a quel punto ci sarà da chiedersi: "E adesso? Chi è che detiene il potere?".

Buon inizio 2012 a tutti!




venerdì 16 dicembre 2011

Perbacco che bontà!


Adoro il cioccolato e nei periodi di festa trovo che i Lindor siano un'adeguato compromesso tra la voglia di piccole pause luccicanti e il piacere di concedersi una meritata coccola.

Minuscole palline di libidine celate sotto abiti sgargianti di carta colorata; sfere in cui è facile vedere il futuro di felicità di quelli che saranno i trenta secondi di puro godimento che seguiranno l'assaggio.

Non che panettoni, pandoro e affini non mi piacciano, ma il furtivo piacere di una bacca dal cuore di scioglievolezza, così accessibile e apprezzabile da costringermi a guardare le vetrine oltre le quali scintillano come se al di là del vetro ci fosse una piramide di brillanti, mi inanella le dita, mentre sogno di essere la promessa sposa di un dolcissimo e amabilissimo Principe di Cacao.

Buon weekend a tutti

sabato 10 dicembre 2011

Scintille


La vita di negozio è impegnativa ma divertente. C'è sempre musica in sottofondo nel cubo magico del commercio, gente che entra e curiosa, gente che esce dopo aver curiosato, molti che comprano e tanti bambini che guardano i reggiseni rossi tra quelli appesi in esposizione come se l'albero di Natale, in questa Lapponia di shopping, fosse un pino high tech accessoriato in modo assolutamente innovativo. Perchè sono sicura che la loro immaginazione riesce a scorgere due coppette lievitate dal tocco magico di un folletto goloso, due spalline di pizzo frastagliate dalla rotella che dovrebbe zigzagare tra la pasta dei ravioli ed è stufa del solito ripieno, un paio di gancetti minuscoli per appenderlo al lampadario senza che si vedano le rattrappite dita di metallo agganciate e un pendente luccicante incastrato nella scollatura centrale, da annaffiare col tiepido latte materno delle poppe perchè se la sorellina, bevendo quello, sta crescendo sorridente e paffuta, e quella perlina minuscola, alimentata da tutto quel bianco, cosa potrà mai diventare? Magari una montagna innevata, dove slittare e cadere senza mai farsi male...

La gente mi diverte. Sono curiosa e attratta da tutto ciò che si nasconde sotto un cappotto, dietro a uno sguardo e attraverso un gesto meccanico. Purtroppo non sempre riesco a prendere appunti su quisquilie e virgolette, ma le scintille che baluginano nel microcosmo degli incontri, anche in uno spazio di pochi metri quadri, non hanno bisogno di essere trascritte, è sufficiente che si accendano sotto il piccolo abete del proprio cuore. Almeno nel bosco vicino al Natale.

Buon weekend a tutti

lunedì 5 dicembre 2011

Nel buco di uno scarico


E' incredibile, ma ogni volta che gratto la schiena ai piatti, mi dentifricio i denti, mi saponetto le mani o solletico le mutandine con l'acqua tiepida, qualcosa finisce sempre nel buco dello scarico.
In alcuni casi è un anello, un tappo, il manico di un cucchiano suicida, un ricciolo di crema, un vermetto di gel, dodici capelli morti, sette particelle kamikazer di stupidaggini che mi sono inventata, mentre in molti altri è solamente un pensiero.

Ma conosco qualcuno che ci sputa volentieri una lumachina di saliva, forse per contare quanto impiega la bestietta a toccare il fondo del sifone, molti una dadolata di verdure scorticata dal fondo bruciato della pentola di un minestrone, chi una lacrima collezionata con i bollini venefici di una cipolla, tal altri una goccia di sangue dopo la dura sconfitta con la battaglia persa di un bicchiere rotto.

Quanto spazio occupa, nella nostra vita, un orifizio così piccolo sporco e buio, per questo mi perdo spesso a curiosarci dentro, sperando di scorgere quella capocchia di luce oltre la quale il sedere di una nuova prospettiva mi faccia sognare il volto azzurro di un mondo capovolto.

Buon lunedì a tutti

giovedì 1 dicembre 2011

Dicembre è arrivato...

...e da domani non avrò più tregua. Per almeno due mesi mi dovrò dimenticare di avere una casa, un marito e dei figli; vestirmi solo di nero, sfoderare sorrisi e regalare acrobazie al fine di confezionare egregiamente ogni pacchetto destinato a un albero di Natale.
Sì, perchè per sessanta giorni lavorerò a nastro, a tempo pieno e non so ancora con quanti turni di riposo.
Per fortuna, adoro lavorare al servizio della gente e, quando arriveranno orde di profumate donzelle o muscolosi ragazzini, con tanta voglia di comprare e pochi soldi da spendere, farò di tutto per metterli a loro agio: intaserò i camerini di prova, farò ridere, lascerò che mi facciano impazzire e mi augurerò di veder luccicare i loro occhi per la soddisfazione di essere entrati nel posto giusto.
Perchè ho sempre detestato quegli esercizi dove una sentinella con scazzo comincia a seguirti punzecchiandoti con la lama di una lingua appuntita e, tanto più in questo momento di crisi, credo sia giusto scegliere di comprare solo in quei negozi dove chi ti accoglie è gentile, ti fà vedere di tutto e, anche se non compri, si comporta come la buona educazione richiede.

Quindi scusate se posterò poco. Quest'anno sarò un pò Babbo Natale e un pò Befana - specie come Befana, sono maestra nel mestiere! - e purtroppo bazzicherò in velocità anche tra gli alberi di Natale dei vostri spazi.
Ma vi penserò, eccome se vi penserò! e ogni volta che nel negozio dove lavorerò succederà qualcosa di bizzarro/carino, cercherò di segnarlo sulla Moleskine, per scriverlo a voi.

Buon inizio di Dicembre a tutti
 

lunedì 28 novembre 2011

Moleskine


Meno male che ho sempre dietro il mio taccuino - anche se preferisco chiamarlo: "La mia Moleskine", come un'amica.
Senza di lui mi perderei. Senza il suo corpo di pagine non saprei dove appoggiare le labbra umide del mio pennino. Non rileggerei la mia anima tra la cornice di piccoli quadretti. Non sentirei il profumo dei pensieri quando i gas venefici del tubo di scappamento del quotidiano tentano di soffocarmi.
Ma non ricorderei nemmeno come mi chiamo, non presterei attenzione al tempo che scorre, a quello che è successo un giorno a caso, durante ventiquattr'ore di anonima pioggia, e a tutto ciò che sembra appuntato al bavero di carta come il fiore di una storia da ridere, quando in realtà mi auguro sia il titolo di ciò che di bello potrà accadermi in futuro.

Sono stati giorni strani, questi ultimi passati. Inconsueti. Evolutivi. Tanto lavoro e altrettante riflessioni.
Non me ne lamento, perchè la ruota di un mulino ad acqua si immerge in un canale per pochi attimi, poi risale e sgocciola... però non sempre è facile pensare al grano che, grazie alla corrente, riuscirò a macinare. Così lascio che il mugnaio del mio destino organizzi le cose per me, mentre girovago tra i sacchi di juta e tra la polvere di tante macine passate...

Buona giornata a tutti

p.s. ogni tanto devo provare a sprofondare per accorgermi come si sta, così che, uscendo dalla porta del pc, riveda con occhi nuovi la mia amata/odiata realtà.

mercoledì 23 novembre 2011

Un attimo di felicità...


...è un sonoro ceffone sul volto rugoso della tristezza.
...è un dado di frutta lanciato sul tavolo da gioco della vita, dove il numero in uscita è una coppetta di macedonia zuccherata.
...è sentirsi sospinti verso il sole in una giornata di vento, come il lungo braccio di una gru quando la ralla è libera.
...è udire le foglie secche scricchiolare e farsi assalire dal pensiero che l'autunno sia solo un enorme pacchetto di fragranti chips, da masticare.
...è credere che la curva del viadotto incastrato tra le due colline in fondo alla strada percorsa sia il sottile arco di cemento di una gigantesca C maiuscola, perchè l'iniziale del proprio nome, quando lo si ritrova nel disegno di ciò che circonda, è sempre il tratto di un'autostrada che aiuta ill motore della propria macchina a rombare di gioia.

Buona giornata a tutti

p.s. scusate le assenze dovute al lavoro


giovedì 17 novembre 2011

Topolobotomizzata


Iniziare la giornata con quel maledetto filo di mal di testa può aiutare in due modi a:
- pregustare come uccidere chi ti rivolgerà per primo la parola
- decidere di ascoltare quali pensieri spinosi stanno sorpassando la corteccia nella zona accipicchiachedolore per poi dividersi e infilarsi equamente nelle tempie.

Esistono diversi tipi di mal di testa e, se non ci siamo tuffati in una piscina senz'acqua, se non abbiamo incornato la porta di casa accorgendoci di non avere le chiavi in borsa, se non siamo stati così sbadati da dimenticare la testa in un seminterrato buio e polveroso, in mezzo ad un via-vai di topolini famelici... allora sì che quel maledetto filo di mal di testa potrà dirsi un bagaglio indispensabile, non dico piacevole, ma quantomeno famigliare e sopportabile.

Buona giornata a tutti


lunedì 14 novembre 2011

Ancora 5 minuti...


Il Vinavil del lunedì è uno strato di colla trasparente splamato tra l'orecchio destro e le federa del cuscino.
"Ancora 5 minuti..."
Chi non ha mai partorito questo bambino avvolto in una placenta di sonno?
Uno ci prova, e con tutta la buona volontà del pianeta, a tirar su appena la palla della testa, e si ritrova subito rivoltato per magia con l'orecchio sinistro di nuovo in trappola, attaccato sull'altra metà del cuscino.
Sarà che comincia a far freddino; sarà che la domenica è un fiume che rompe sempre gli argini; sarà...
Accidenti! Anche se ieri ho lavorato tutto il giorno, quindi non ho spezzato il ritmo della settimana, stamane non ce l'ho proprio fatta e ho lasciato almeno quel poveretto del pigiama sotto a un doppio strato di coperte tiepide...

Buona giornata a tutti


sabato 12 novembre 2011

Un bruscolino negli occhi


Lavoro, lavoro, lavoro...
Chi non ce l'ha, lo desidera, chi ne ha uno, ne sente il peso.
Le ore della giornata sembrano così tante che ci si domanda come sia possibile non riuscire a fare tutto.
E invece succede proprio questo. Come l'attenzione a carico del cervello, anche negli impegni si riesce a focalizzare e portare avanti una sola cosa per volta: se si è al lavoro un bruscolino negli occhi obbliga a non vedere altro, mentre quando si è seduti sul bidet  a sciacquare i fastidi, un cuscino, su cui ci si possa sdraiare, si trasforma in un sogno lontano...

E voi? Avete un bruscolino negli occhi o lo vorreste, cercandolo disperatamente tra il vento degli annunci?

P.S. Scusate le mie assenze prolungate e non volute. Prometto che il giorno in cui imparerò a stare digiuna non mancherò più nemmeno un minutino dal blog...

Buon weekend a tutti

lunedì 7 novembre 2011

Ferite

http://youtu.be/ATG1W8uQ3uQ

Lo strappo d'azzurro, tra le nubi, nel cielo di questa mattina, mi ha sollevato un pò il cuore.
Sono stati giorni di preoccupazione, paura e dolore.
Nella mia frazione, per fortuna, la terra e i muri hanno tenuto. Come le case pericolanti, non so per mano di quale Santo che ha aperto il palmo sui tetti diroccati.
Alassio è stata invece investita da una furiosa mareggiata e da una tromba d'aria.
Stamane le scuole sono ancora chiuse.
E' un bollettino sconfortante: Genova è negli occhi di tutti.

Buona giornata a tutti


giovedì 3 novembre 2011

Il tarlo


Fu una delle sue tante notti di tranquilla solitudine, quella.
Una notte di viaggio silenzioso attraverso il ponte di un sogno; una di quegli interminabili minuti di palpebre chiuse e lente pulsazioni oltre la gabbia del suo scheletrico corpo malato...
Perchè durante quelle ore Gustavo gustò ancora una volta ciò che un tempo spesso gustava.
Nei rami contorti dei lunghi respiri ritrovò il verde di una foglia di gioventù e, dietro alla maschera dei sogni, quadrante di un orologio che gira al contrario, sentì il profumo resinoso dell'albero della vita.
E immaginò il tarlo che un tempo abitava quel tronco: vivo, vispo e pasciuto.
Così potè sentirlo muoversi anche dentro di lui; insinuarsi, rosicchiargli ciò che rimaneva della sua appendice avvizzita; poi strisciare lungo le ossa fragili per risalire fino alla consumata isola del suo cervello.
Lo trovò così uguale a quello che conosceva da non domandarsi perchè fosse uscito dal legno dello scomodo sgabello di una giornata qualunque, si fosse arrampicato fino alla finestra del suo sguardo spento e gli facesse visita nell'ospizio del sonno.
Non se lo chiese perchè le notti di un vecchio sono una minestra fredda alla tavola di un cimitero, e le domande un tovagliolo che non pulisce più i lati della bocca di nessun dolore.
E quel tarlo fece il suo lavoro di sempre: rosicchiò, rosicchiò, rosicchiò...
E quando al mattino, Gustavo, cercò di aprire gli occhi, sentì solo il gusto freddo del suo ultimo desiderio e si accorse che sullo specchio delle palpebre chiuse non esisteva più il riflesso di quello che fino alla sera prima era stato il suo volto.

Buona giornata a tutti

mercoledì 2 novembre 2011

Imparare a saltare


Quella che vedete nella foto - domenica, in una gara a Tortona (AL); lo dico con orgoglio di zia, visto che i miei figli erano molto bravi in una disciplina diversa: saltar scuola... - è la mia nipotina.
Dieci anni e straordinarie capacità. Non per far lustro dei suoi eccellenti voti a scuola, della buona riuscita in questo sport o della flessibilità mentale sempre pronta che la contraddistingue, spesso, grazie a battute fulminanti, lasciando a bocca aperta noi adulti; solo per dire che grazie alla rigida educazione ricevuta da mia sorella - tra cui le lodi misurate quando ottiene un risultato -  ogni strada che imbocca questa bambina non solo è una scelta volontaria e consapevole dopo un accurato esame di pro e contro, ma è un viottolo sterrato di sacrifici - per la sua età - che lei percorre ingegnandosi sempre al massimo per evitare almeno le buche e i sassi più grossi, sfruttando le sospensioni del veicolo di possibilità che mente e corpo le mettono a disposizione.
Per fortuna, fino all'adolescenza - periodo difficile dove le insidie di incompatibilità generazionali e ormonali, incorniciate da piccole ribellioni per l'eccitazione di ciò che offrono le trasgressioni, gli amici e il mondo, sono un nemico invisibile, sempre in agguato per tutti - si può cercare di insegnare un meccanismo, da azionare ogni qualvolta si presenta una difficoltà.
Perchè è questo che sta cercando di trasmetterle sua madre.
Virginia - questo è il suo nome - per fortuna non arriva sempre prima in tutto quello che fa, e questo è il potente motore che spinge il suo amor proprio a far meglio ogni volta.
Perchè anche se sotto diversi aspetti vanta una certa predisposizione per questo sport - come per altro - lo stimolo del confronto continuo, specie con quelle coetanee, purtroppo, già esageratamente sicure di sè - sempre vittoriose, specie agli occhi di parenti e amici, quindi decantate, guidate a credere che la vita riservi solo glorie, specie a loro - la aiuta ad affrontare ogni ostacolo di ogni percorso con realtà e impegno, costruendo inconsciamente l'impalcatura possente di un metodo che spero le permetterà di saltare agevolmente quelli che da un giorno saranno gli alti ostacoli della vita.

Buona giornata a tutti

sabato 29 ottobre 2011

I sassi nelle tasche


Ad ogni cambio di stagione, succede sempre la stessa cosa. Quest'anno, la porta dell'armadio con le maglie di lana si è aperta in ritardo - colpa del tempo - e quando l'ha fatto un curioso alce mi ha guardata con occhi patetici, quasi a dirmi: "Vorrai mica portarmi via qualche amichetto?".  
"No", ho risposto io "chi porterò via sarà qualche maglietta di cotone, stinta dai baci del sole".
Così mi ha lasciata fare. Anche se, a dire il vero - non con i maglioni perchè l'alce mi fa sempre tenerezza - tirando fuori alcuni capi spalla dalla placenta di plastica in cui erano conservati, mi sono accorta che anche tra la roba invernale qualcosa sembrava avere i sassi nelle tasche, vittima del peso delle stagioni passate.
Ma soffro sempre quando si tratta di decidere in quale paradiso mandare i poveretti che passeranno sotto il mio giudizio e, nove volte su dieci, un moto di pietà mi costringe a sussurrare: "E se lo tenessi per farne borse? In fondo, la stoffa è ancora bella...".

Buon weekend a tutti

giovedì 27 ottobre 2011

Magari ha visto un angelo...


Le visite in ospedale sono un momento di scambio di sfighe. O perlomeno... se quello che ci è successo può sembrare un episodio degno di nota, parlando con chi sta aspettando su una preformata poltroncina di plastica beige, accanto alla nostra, si dimostra essere solo un piccolo contrattempo da tacere.

Stamane sono andata alla visita di controllo - tutto ok, a parte una piccola cosa da rivedere tra una ventina di gg. - e, parlando con una signora seduta a fianco a me, mi sono sentita piccola, capricciosa e fortunata.
Non che di capricci, per una costola, ne abbia propriamente fatti, ma quando ascolti qualcuno che ti racconta di essere stato tre volte in coma - "Sentivo tutto ma non riuscivo a parlare...", ti interroghi su un sacco di cose.

Magari ha visto un angelo; oppure ha sentito il fiato del diavolo... e non si sa come, ma è riuscita a tornare.

Per questo, ogni tanto, non è così controproducente imbattersi in un piccolo contrattempo che riporti nel mondo reale, perchè ci si rende conto che la scala delle sfighe parte da terra, ma i suoi gradini sono talmente pesanti e così in basso, da lasciar intravedere lo svincolo di una autostrada senza ritorno.

Buona giornata a tutti

martedì 25 ottobre 2011

Innocue idiozie


Le rotonde mi fanno impazzzire.
Girotondo con la macchina e penso: chi avrò dietro? sarà meglio girare a sinistra? metti che quel motorino cominci ad impennare...

Mi mancano i semafori.
Il rosso del loro cuore.
Il verde della speranza di sentire un pò d'aria al passaggio delle macchine.
L'arancione, così breve da sembrare solo lo spruzzo di una bibita estiva.

Gli STOP non mi fanno nè caldo nè freddo. Mi fermo. Guardo a destra e sinistra. Riparto.

Forse quello che amo di più sono i parcheggi.
Perchè quando metto a nanna la macchina sul copriletto d'asfalto, le righe bianche di contorno mi sembrano un fossato di latte e so che quando la brum brum si sveglierà, uscendo dal parcheggio, le rimarranno gli pneumatici sporchi di colazione.

Anche se da quello che dico non sembra, la costola va molto meglio. E' la testa ad essere annacquata dal diluvio che sta scendendo e, se non annegheranno i pensieri, almeno la noia spero riuscirà a farsi un bel bagnetto.

Buona giornata a tutti






giovedì 20 ottobre 2011

"Ma quanto bene mi vuoi?"

L'affetto è quell'isola di tepore in cui ci si crogiola con immenso piacere.
E, l'affetto degli amici dovrebbe essere un ponte per raggiungerla, velocemente.

Alcuni giorni fa, un amico, abbracciandomi, forse per farmi sentire che la palestra funziona egregiamente sui suoi muscoli, ha stretto un pò troppo e, dopo un paio di notti in bianco per il dolore, ieri ho passato il pomeriggio al Pronto Soccorso.
Se una costola rotta e un piccolo enfisema sotto alla scapola misurano l'affetto di questa persona, ma quanto bene mi vuole?
Perchè questo è stato il referto.
Sono rimasta scioccata. Sapevo che l'amore potesse ferire, ma anche l'affetto, sinceramente, no.

E non ridete, perchè l'hanno già fatto medici e infermieri, all'ospedale.

Buona giornata a tutti


sabato 15 ottobre 2011

"La dichiaro in arresto per aver lasciato evadere il suo cuore!"

Stamane ho spostato dalla scrivania una cartella colori dimenticata in ufficio da un amico imbianchino.
Mi è venuto spontaneo aprirla mentre la dirottavo dove, spero, non mi darà più fastidio e, aprendo a ventaglio l'arcobaleno delle sue sfumature, mi sono chiesta: "Se volessi ridipingere i capelli di Domietta, di che colore li farei?".

Domietta è il personaggio principale del mio romanzo. E' una tipa estemporanea. Ho pensato ai suoi capelli scuri e, riflettendo sul suo carattere, ho trovato più consono al suo modo di affrontare il mondo ridipingerglieli invece di optare per una tinta tradizionale. E come al solito non le ho chiesto il permesso e l'ho ricreata nella mia testa con la sua bella criniera a piramide, ma di un arancione foglia autunnale, che non le sarebbe stato nemmeno poi tanto male, se non fosse che si ostina a mettere un vecchio golfino verde pistacchio, ricavato dal consunto cuscino all'uncinetto di un orribile divano.

Ieri sera alla presentazione c'era pochissima gente. Di tanti che sembrava dovessero venire, colpa del forte vento e di un paio di gradi di meno, non si è visto nessuno.
E' stato carino lo stesso.
Chi mi ha presentata - Flavio Sasso - lo ha fatto egregiamente - ma state parlando di me? - e Selene, l'organizzatrice dell'evento, nonchè socia del Cafè des Artistes dove si è tenuto l'incontro, è stata adorabile.
C'è stata, a quanto pare, una sola piccola pecca e cioè che come al solito ho parlato troppo, Ma non nel senso del fiume di parole che, comunque, ho detto - più sono agitata, più rido e parlo; ciò che intendo dire è che NON riesco mai a  non essere sincera e do spazio a troppe sfumature che esondano inevitabilmente nel personale. Come più volte - anche ieri sera - mi hanno ripetuto in molti, primo tra tutti mio marito, in questo modo mi espongono più del dovuto.
Ma è piuttosto difficile, per me, rimanere distaccata da ciò che mi ruota intorno. E trovo desolante il clima che si sta instaurando: finte cortesie per superficiali rapporti plastificati, che a lungo andare congela i cuori e obbliga  inevitabilmente a mantenersi cauti.
Voglio dire. Il rapporto stesso con la scrittura implica delle passioni, perchè sono queste a solleticare cuore e dita, quindi, se di passioni si parla, non diventa automaticamente tutto un flusso incontenibile e irrazionale? Perchè la passionalità è pericolosa e la razionalità una dote?
A cosa posso andare incontro? A qualche str... che, durante una presentazione, mi colpisca fino a farmi piangere?
E allora? Dove sta la vergogna? Nelle mie lacrime o nella lingua di chi è stufo di dover leccare culi e si rifà su chi non sa difendersi?

Secondo voi, bisognerebbe limitarsi a vendere libri e immagine o si possono regalare pagine di rapporti umani?

 Buona giornata a tutti

giovedì 13 ottobre 2011

Siete tutti invitati!


Domani sera alle ore 21,30 sarò a Pietra Ligure (SV), al Cafe des Artistes, per una presentazione.

Sempre per il mio libro: "Anche gli uomini fanno coccodè".

Sono incinta di una nuova storia, ma non so quando partorirò di nuovo, quindi, visto che in fondo le mie presentazioni sono prima di tutto un'incontro a tu per tu per farsi due risate, anche se so perfettamente che abitate lontano, non demordo, sperando che qualcuno, per qualche motivo - che so, metti che sale su un autobus o su un treno sbagliato... - si trovi da queste parti, in modo da poter partecipare.
Così finalmente potrò stringerlo e dargli un bacino sulla punta del naso...

Per il resto, gli ultimi dieci giorni sono stati un mercato di impegni, dove i banchi di merce varia mi hanno succhiato energie e tempo.
Mi siete mancati. Spero di essere tornata ufficialmente sul blog, visto che questo spazio virtuale mi consente di elaborare e ridimensionare molti contrattempi quotidiani.
Ringrazio tutti per avermi lasciato un commento e, appena avrò un attimo, verrò a leggere i vostri ultimi post.

Buona giornata a tutti 

sabato 1 ottobre 2011

Ninna nanna, ninna oh, questo blog a chi lo do...


Scusate ma il blog rimarrà a nanna per qualche giorno.
Ha giocato un pò troppo in quest'ultimo periodo e adesso ha bisogno di un paio di giorni di sonno per ritemprarsi.
Poi, quando si risveglierà, dovrà mettere un pò d'ordine nella stanza degli impegni più impellenti: aiutare un'amica che ha un bimbo nella pancia e un negozio da mandare avanti, preparare una presentazione, fare un paio di lavoretti in giardino, finire di scrivere una cosa importante e cucinare un intero pasto di coccole per tutta la famiglia.
Fatto questo, se tutto sarà andato bene, ricomparirà di nuovo con un sorriso...

Buona settimana a tutti

giovedì 29 settembre 2011

I matrimoni mi fanno piangere...

"Vuoi tu, Chiara Moltoni, prendere come tuo sposo il qui presente Futuro?".
"Sì".
"E prometti di amarlo nel fulgore della felicità come nel peso degli anni, di vezzeggiarlo e di essergli fedele, sempre?".
"Sì".
"Anche se alcune volte lo troverai pieno di commenti femminili?"
"Sì".
"Anche se ti chiederà di mettere nero su bianco molte pedine della tua vita?"
"Sì".
"Anche se ci saranno mattine in cui ti farà ridere e sere in cui soffrirai a stare senza di lui, visto che rimane sempre in ufficio?"
"Sì".
"E allora vi dichiaro: Blogger e Blog!... Se volete, adesso, potete anche perdere tempo e baciarvi...".

Oggi è il primo anniversario delle Lucertole.

Un anno fa, a quest'ora - forse più tardi, ma non importa, fa molto più figo dire così... - ma dicevo: un anno fa, a quest'ora, un'anima solitaria si univa in matrimonio con il web, trovando un pò di conforto in uno spazio virtuale dove ogni giorno migliaia di persone scrivono su una piastrella emozioni e situazioni della propria vita, piastrella destinata a pavimentare un angolo assolato di un belvedere rivolto verso il Futuro.
Perchè da subito ho vissuto questo spazio personale come fossi raggomitolata nella bocca di un cannone pronto a spararmi almeno virtualmente verso la visualizzazione di molti obiettivi.
Ho cercato di impastare gli ingredienti del mio essere in modo da poterli mettere a cuocere nel forno del blog sperando si potessero trasformare in una profumata torta di mele - obiettivi che spero raggiungerò io e raggiungeranno in molti, qualsiasi essi siano - e, ogni volta che ho scritto un post, l'ho fatto gustando il presente come sorbissi una deliziosa tazza di cioccolata.
E ieri, che ero a casa e ho riletto molte parole passate, mi sono accorta di aver ricamato su una tovaglia di lino queste parole: di qui, è passato un sorriso della mia vita.
E ne sono contenta.
Quest'ultimo anno è stato un viaggio, un'avventura partita dal molo di molte incognite e, a mano a mano, dopo aver finalmente focalizzato la rotta, si è trasformata nella scoperta di una rigogliosa isola felice.

Ringrazio quindi tutti voi per avermi sempre lasciato una perlina del vostro affetto, assicurandovi che ormai fa parte di una collana colorata, che riluce, prima di tutto, intorno al collo del mio cuore...


Baci e piccole tartellette di boccacce, alla frutta

martedì 27 settembre 2011

Tesori e disgrazie


Quello che ho:
- i capelli (anche se me ne servono solo metà, nella parte alta)
- almeno un piede (vedi foto)
- dieci dita allenatissime a dispensar carezze (ai miei amati peli superflui, quando piangono perchè sono in procinto di tagliarli)
- il filo di un sottile profumo che mi sale sempre nel naso (sento l'odore della pizza anche in pasticceria)
- una connessione wireless con i miei figli ("oh ma'... la vuoi smettere di farci 'ste pompe mentali?")
- una connessione via cavo con mio marito (lo spinotto lo usa volentieri...) e un segnale a braccia larghe con genitori, fratelli, nipotina, cognatina, nipotini bau, gatti e amici (posso abbracciarti?)
- un telefonino che funziona (non posso usarlo per fare la doccia, ma che io sappia, nessuno ci riesce...)
- tanti libri che mi guardano (no, ti prego, non scegliere di nuovo me... consuma anche un pò gli altri!)
- una scodella bianca per fare colazione (rigorosamente sbeccata. Mi piace il brivido...)
- un golfino di mohair (per quando voglio sentirmi morbida come una capretta)

Quello che non ho:
- un'astronave (in un attimo sarei all'Ikea)
- una gamba più lunga dell'altra (arriverei meglio a dar calci nel sedere)
- un eroe (l'eroina dà dipendenza)
- una bicicletta con le ruote gonfie (...e la catena, ma non legata a un palo)
- la voglia di stare al sole (Basta... Che caldo... Dov'è 'sto c... d'interruttore?)
- una matita che disegni dei mostri da sola (quando disegno io, mi escono sempre delle casette da bambina di due anni, con il fumo a forma di cuore che esce dal comignolo)
- un dentifricio che costringa a sorridere tutto il giorno (così da spaventare un germoglio di carie con tutte 'ste facce lunghe che incontro)
- un lampione in giardino (ho paura di scontrarmi con un cinghiale)
- una tv che trasmette cose interessanti (non ho detto film porno!)
- un tavolo da pranzo telecomandato (che apparecchia da solo)

Buona giornata a tutti

sabato 24 settembre 2011

Pasta al pomodoro


Come ogni mattina, anche stamane mi sono seduta alla scrivania dell'ufficio e, pc davanti al naso, ho pensato a cosa avrei scritto nel post. Peccato che un meraviglioso schermo impalpabile, profondo, velato e incredibilmente presente, mi abbia risucchiata in un limbo di non senso e, di tutte le idee che avevo intenzione di far fiorire, il niente è stato l'unico pezzo di satellite che - dopo aver aspettato tutta la notte che si abbattesse sul mio tetto (dai... facciamo a pari e dispari per decidere chi dorme sotto il colmo del tetto...) - mi ha fatto una sorpesa e mi si è stampato in fronte, come un aggrovigliato germoglio di metallo.
Venendo dallo spazio, sapevo che le sue dimensioni sarebbero state incalcolabili, come il suo aspetto e la sua tossicità; ma di lì a prevedere che, dopo il primo spavento, l'avrei associato a un alieno piatto vuoto, lasciatemelo dire, mi ha lasciata con una certa acquolina. Perchè è stata la sintonia con questa possibilità, la seconda cosa che mi ha spiazzata e l'aspetto più bizzarro di quello che stava cucinando la mia testa è stato veder nascere dal fertile fondo bianco dell'apparecchiatura extraterrestre, un'antenna sottile e golosa, uno spaghetto così lungo e fumante - per la velocità della caduta - che si è presto arrotolato, formando un nido di semola che ho mentalmente condito con un gustoso sugo di pomodoro.

Scusate, ma forse, stamane, è stata la colazione ad appesantirmi il cosmo dello stomaco. O la colpa è della crosta di notizie che ieri mi ha grattugiato un pò di paura sulla testa (ieri sera ho cercato di costringere i miei figli a uscire di casa con il caschetto da skate sulla testa), ma devo dire che lo scampato pericolo è stato il piatto più gustoso del menù e l'ho digerito davvero a meraviglia.

E voi? Cosa avete immaginato durante il pericolo della caduta?

Buon weekend a tutti

giovedì 22 settembre 2011

Magie...

Liguria. In collina. Un borgo. Una casa di pietra. Una cucina...
Luce accesa. La tavola è apparecchiata per due: tovaglia bianca di fiandra, tovaglioli ripiegati, posate luccicanti, piatti di ceramica beige con un filo di kajal viola a un centimetro dal bordo, bicchieri violetti, rustici, bassi, e al centro del tavolo due sottili candele color pervinca che svettano come dita di una fiaba, con i polpastrelli accesi. Intorno ad esse, una coroncina di piccoli panini alle olive...
Due sedie di legno impagliate. Il pavimento di antiche mattonelle esagonali, rosse, di grès. Un tappetino bianco. Il lavello di marmo, appena sbeccato. Lo scolapiatti di metallo, appoggiato su un piano possente di legno, rosicchiato dagli anni. A fianco, barattoli di vetro tutti uguali, in fila come ubbidienti soldatini protetti da buffi elmetti di latta. Le pareti sembrano un sottile foglio di carta bianca, sporcato da un'impronta di fumo, ombra di un calore stratificato dalla magia degli scoppiettanti autunni passati.
Il camino è acceso: giuzzanti pesciolini di fuoco saltano senz'ordine da un ceppo di quercia. Di fronte, la cucina a gas, madre di quattro cerchi, uno dei quali è un contenuto tripudio di fiammelle accese, girotondo di nipotini bluastri che soffiano contro il sedere di una pentola solleticando la cottura di una zuppa fumante.
Un profumo corposo inonda la stanza, impregnando l'asciugapiatti di tela beige, ripiegato a cavallo della maniglia di uno sportello color crema. Sopra di esso, una piccola finestra, con ali di bisso candido, inamidato e pizzicato ai lati da due piccole mollette di ottone, lascia intravedere un tramonto scuro, violaceo, corpo di un orizzonte familiare, sdraiato su un tulle sanguigno di nubi sottili prossime al sonno.
Si sente un rumore. Qualcuno sta bussando sul legno della porta d'entrata, guardia nella garitta di un vano della cucina. Nocche conosciute. Rintocchi come i sette colpi di tosse che il campanile ha appena espettorato.
Un paio di ciabatte di feltro si staccano dal binario casalingo della stazione di mattonelle davanti alla vecchia cassa pitturata di bianco e si dirigono verso la galleria d'eco.
Due giri di chiave. Un cigolio. Una spirale di aria fredda. Scarpe da lavoro possenti, macchiate e consunte oltrepassano il piccolo fossato nero della soglia d'ardesia. Un odore sconosciuto si intrufola in casa. E' un attimo. Un topolino che finisce in fretta nella trappola di vibrazione di un bacio e, sulla magica rotondità di un luccicante pomolo d'ottone, si intravede il riflesso di luce di una quotidianità qualunque, mentre il dorso di una mano femminile sta richiudendo la porta.

Buona magia d'autunno a tutti.






martedì 20 settembre 2011

I passi delle scelte


Di solito non mi rosicchio le dita dei piedi.
Non perchè non sia tentata - quando metto lo smalto rosso mi sembra di avere un mazzolino di fragole - ma nutro un certo ribrezzo per tutti quegli sfacciati peli superflui che, da sempre, mi ci crescono sopra - sulle dita, non sullo smalto, altrimenti lavorerei in un circo.
Se li pettinassi col gel, probabilmente farebbero una cresta di bella figura - optare per un sandalo borchiato fa un pò troppo Pit Bull, quindi, non se ne parla - mentre se li lisciassi, scriminatura da un lato, ammorbidendoli con un balsamo specifico - Anti Razzi - susciterebbero in me una profonda forma di tenerezza come i bambini paffuti, appena usciti dal bagno, pettinati e profumati di colonia, per cui, manco a parlarne.
Però potrei sempre optare per un nuovo tipo di permanente e, portandoli in discoteca, sperare, vista la criniera così cotonata, di fidanzarli con un bel paio di mocassini, grintoso maschio in veste di scalpitante cavallino.

Buona giornata a tutti

sabato 17 settembre 2011

L'amore è un cerino che può incenerire un bosco

Questa è Lia

Mia sorella ha due adorabili Jack Russel: Imo e Lia. Sono ancora cuccioli, intorno all'anno di età e, mentre per Lia è arrivato da poco il secondo calore, per Imo l'allupamento sembrava essere solo una marca di biscotti dietro alla vetrina di un negozio in via d'inaugurazione. Questo, fino a qualche giorno fa, e cioè finche Lia ha avuto le perdite. Peccato che le cose siano precipitate di colpo. Probabilmente è stato per via di un'inaugurazione notturna a cui non abbiamo assistito, o di un flacone di "Eau de Vulvina Pelosina"; oppure  dell'istinto naturale risvegliato dallo sguardo languido della femmina che sembra abbia comunicato direttamente con il virile istinto del maschio ancora un pò bamboccione: "Ehi! Ma come hai fatto a non vedere la squadra di tettine che ho?" Non capisco quale chiave abbia messo in moto il KTM dell'ormone di Imo, ma siamo stati costretti ad allontanare la piccola Lia dall'eccitatissimo membro del consiglio che è cresciuto in lui - credo che a quel punto vedesse Lia come una escort con perizoma d'osso, adagiata su un morbido lettino di pelo - per evitare che sopraggiungesse la morte per infarto di un lillipuziano stallone, un rosicchiamento di unghie auto inflitto, un'alopecia del sotto ventre - dopo ripetuta carica di montaggio di ogni braccio umano, sacchetto della spazzatura e giocattolo della nipotina - di una perdita temporanea della vista e di un coinvolgimento di tutto il Comando dei Vigili Urbani per una litania che poco aveva da invidiare alle melense canzoni di Sanremo.
E così, io e mio marito abbiamo fatto gli zii per un paio di giorni - tempo utile per trovare una sistemazione momentanea a Imo ed evitare una quindici cuccioli, tant'era la sua foga - e devo dire che questa nipotina si è comportata davvero bene.
E' stato bello passare un pò di tempo con lei e, facendo quattro chiacchiere con il suo sguardo felice - le piace un sacco la campagna - abbiamo capito che si è goduta un sacco la mini-vacanza, mentre Imo, che dagli ululati sembrava irrimediabilmente impazzito, senza l'affascinante Lia è tornato a essere il solito simpatico e innocuo bamboccione di sempre.

Buon weekend a tutti

giovedì 15 settembre 2011

Pensieri di lana

Nonostante faccia ancora caldo, non riesco a evitare di tricottare qualcosa a maglia o all'uncinetto. Perchè è un bisogno fisico e psicologico quello che mi assale, specie alla sera quando mi ritrovo seduta sul divano davanti alla tv. I programmi che trasmettono non sono di mio gradimento e, a parte qualche film, se non avessi la distrazione del lavoro, che in questo modo cresce senza che io me ne accorga, avrei già scaraventato lo schermo giù dalla finestra.
Nella foto potete vedere le due borse all'uncinetto che ho fatto per mia sorella e la mia nipotina. Mi sembrava carino che potessero sfoggiarne una in versione mamma e l'altra in versione bambina e devo dire che hanno riscosso un notevole successo.


Questo invece è un giaccone ai ferri che ho fatto per mio figlio più piccolo. E' nato grazie a degli avanzi di lane e credo gli sia piaciuto, sentito il commento nella sua lingua: "Spacca un botto!".

Buona giornata a tutti

 

martedì 13 settembre 2011

Sono frizzante!


Le piccole bolle di anidride carbonica sono le sole capaci di solleticarmi le unghie, da dentro, passando attraverso il tunnel delle dita. Se posassi le labbra su una lattina di Fanta, sentirei il sangue arancione circolare sotto ai ponti delle mie ascelle fino ad addomesticare i pidocchi dei peli a festa; se sorbissi un bicchiere di Coca, tremerei per le capacità del caramello di rimanere in piedi nel silos del mio stomaco; se assaltassi una bottiglietta di Pepsi, mi scioglierei nella seduta spiritica del suo zucchero, la mia mente rievocherebbe i fantasmi di tanti campioni di basket e finirei per rotolare dietro a una palla fino a scontrarmi con uno zoccolino di chewingum rosa.

L'acqua è l'unica bevanda che mi piace e, mentre lontano dai pasti la prediligo liscia, quando sono posteggiata a tavola mi piace sorseggiarla vivace, intasata da scatenate palline di gas che promuovono scoppi di musica per una movimentata discoteca intorno ai divanetti delle papille e, anche se un pochino questo shake mi fa sconfriggere, è sicuramente la pausa ideale per sentirmi coinvolta in un ballo meravigliosamente frizzante!

Buona giornata a tutti

sabato 10 settembre 2011

Un segnalibro, nel cuore


E' ancora estate. Alassio sembra addormentata in un barattolo di vetro, limpido, soleggiato e silenzioso. La maggior parte dei turisti è tornata a casa e chi passeggia ancora per il Budello guarda le vetrine con i capi invernali come se oltre le gabbie trasparenti dei negozi ci fossero schiere di mansueti animali esotici addormentati, anime che, nonostante respirino la nostra stessa aria, sono già governati dal battito di un cuore freddo, ricoperto da una calda pelliccia d'estraneità. Perchè l'autunno, in questa bacheca di tepore, sembra abitare da un'altra parte, in un luogo sospeso tra le mura di pubblicità di un giornale, dove un quadro appeso in salotto è una cartolina di pensieri con onde interferenti simili a un ologramma in mostra.
E così viene voglia di arricciare ancora un pò il naso per respirare il profumo delle orme di una stagione che ha lasciato impronte personali sulla spiaggia di chi l'ha annusata; socchiudere gli occhi per intravedere l'orizzonte dietro la cortina di pace delle ciglia; sedersi qualche minuto su una banchina in ombra e aprire la pagina di un libro, scoprendo un trenino di lettere che corre lontano, verso la stazione di un inconsueto e straordinario segnalibro: il cuore.

Buon weekend a tutti

giovedì 8 settembre 2011

Un giovedì di volo


Se fossi un uccellino stamane salterei sulla cima di un fico. Silente e paziente aspetterei di veder cadere le prime grandi foglie ingiallite. Poi beccherei i frutti rimasti. Mi pulirei il becco sul tovagliolo dei rami. Rimarrei a godermi un caldo e visibile mantello di sole. Penserei alle piccole uova schiuse all'inizio della bella stagione, ormai tuorlo di piume abbastanza grandi da aver quasi dimenticato l'albume famigliare.
E invece ali non ho. Sento solo due fragili scapole fisse. Muovo le braccia per fendere l'aria e mi accorgo che, per fortuna, l'azzurro, quando il cielo è limpido, gocciola fino a terra. Così, appollaiata sullo spoglio trespolo di una poltrona, provo a prendere al volo un'idea e, come fossi a cavallo di un ramo verde di muschio, mi sento un Rampante Barone, pronto a vedere il mondo non solo a terra, anche più sù, oltre un arcobaleno di storie.

Buona giornata a tutti

martedì 6 settembre 2011

Come fa sesso una scrittrice


La banana fa parte delle mie merende da tempo immemorabile, e se da piccola mi veniva data intera, frullata, a fette o schiacciata con lo zucchero, per praticità e per evitare un surplus di calorie, ora che sono grande, la consumo sempre intera.
Di solito, uscendo per commissioni - può capitare a metà mattina, come a metà pomeriggio - mi fermo al supermercato per prenderne una e, uscendo da lì, per far tacere un vuoto di stomaco, sbucciandola e consumandola lungo il tragitto, succede sempre la stessa cosa.
Se in queste occasioni incontrassi una donna sono sicura che, guardandomi divorare il mio spuntino, penserebbe: "Mhmm... buona la banana, ma quante calorie! Però è ricca di magnesio e potassio e, ogni tanto, mangiarne una, fa davvero bene. E poi, sazia...".
Naturalmente, non ne incontro mai nessuna e, nonostante io sia velocissima a far fuori questo prelibato frutto - in 4 morsi al massimo (morsi, non succhiotti!) - mi ritrovo sempre in balìa di qualche cretino che mi fissa a bocca aperta. Al punto che mi sembra di leggergli nell'intelligenza di uno sguardo vacuo: "Guarda quella... Che fame... Le piace la merenda? Vieni, vieni, che ce l'ho io una bella banana matura da darti. E per di più, senza buccia!".
Al che mi sento come la caricatura di una fruttivendola sadomaso, scudiscio al gambo di sedano in mano e borchie di rondelle di carote intorno ai polsi e, il mio corpo maturo, un tubero mummificato in un aderente completino di buccia di patata, di colpo si trasforma in una conturbante appendice, sul volto una maschera ai cetrioli e ai piedi un paio di stivali con vertiginoso tacco. Di zucchine.

Buona giornata a tutti



sabato 3 settembre 2011

La vendetta del pollo...

Bello sdraiarsi alla sera convinta di essere Chiara e risvegliarsi al mattino nel corpo di un altra.
I carboidrati sono una bacchetta magica difettosa. Sarà il peso degli anni, sarà la pesantezza della maturità, oppure le spugne dell'Ikea nascoste da qualche parte nel wc del poco spazio che mi ritrovo in corpo... insomma, quando mangio due pasti a base di carboidrati, il giorno dopo non riesco a infilare nemmeno più i capelli in una molletta; e se provo a mettere quella gonna nera così carina - e poi, smagrisce - accompagnata da quella camicettina deliziosa, ragazzi se mi cala la palpebra!
Che fosse successo qualcosa al pulsante del mio metabolismo, me n'ero già accorta, ma constatare che il led rosso della mia bilancia interiore non è più il tizzone acceso per un barbecue di mangiate, mi fa pensare al cadavere di un pollo: nudo, grigio, bollito dalle proteine; vendetta perfetta maturata dal coccodè che ho appioppato al mio libro...

Buon weekend a tutti                 

giovedì 1 settembre 2011

Alieni per due ore



Mmmh... Il 3D sarà anche figo, ma gli spettatori sembrano forme di vita aliena, sommozzatori inquietanti che popolano l'abisso di un universo costellato da poltroncine vellutate e pesci gonfi come pop corn. E poi vedere i film in questo modo mi fa venire un'emicrania mica da ridere - già ne soffro, per di più di una forma con aura (il 3D è vietato a chi soffre di epilessia ma, a parer mio, esiste una scala neurologica più ampia da considerare) - e quando riemergo dalla proiezione mi sento diversamente sveglia: perdo la profondità naturale del paesaggio reale e mi spalmo sul sedile dell'auto per risentire l'incavo della seduta e riabilitare i sensi ossidati. Mi sa che finirò per non andare più al cinema. Meglio questa 'risoluzione' che vedere mio marito, al rientro a casa, nel letto, come un sottile poster di un ex divo del film della mia vita... Oppure il gatto in formato coltello... O ridere e ritrovarmi con 34 denti in fila, appiccicati in orizzontale contro lo specchio...

Buona allucinazione a tutti

martedì 30 agosto 2011

Regina del mattino


Quando si parla di sensualità, il primo pensiero volge alla donna. Perchè sensuale è un pettinino d'osso che fa capolino tra i fili lucidi di uno chignon; sensuale è un gloss che rifrange la luce quando si muovono le labbra; e sensuale è la scivolosa levigatezza di un abito di raso, le cui fibre accarezzano i fianchi accompagnando in un lieve fruscio il passo di una serata. Ma sensuale, per noi donne, è anche ritrovarsi in un ascensore e cogliere la nota di un intenso profumo da uomo; accarezzare di nascosto una giacca di cachemire appesa alla gruccia di velluto di una boutique silenziosa; immaginare il fantasma di una bocca maschile rimasta prigioniera sul bordo sottile di un cristallo colmo di vino rosso.
Perchè ci sono giorni in cui si è così ricettivi da cogliere in un unico raggio di sole sdraiato sul mogano di una scrivania il primo passo di un valzer dei sensi; mattine in cui il conturbante accento della vita palpita come un cuore in piena giovinezza sull'ultima sillaba della parola felicità.

Buona giornata a tutti

sabato 27 agosto 2011

Spennarellami la setola


Cari Blogger, stamane pensavo che siamo davvero fortunati. E non perchè avessi aperto un quotidiano a caso incappando in una notizia in salsa rosa - vedi alla voce: calciatori; e neanche che la notte scorsa una classe di meteoriti mi chiedesse informazioni sulla madre scomparsa e io gli indicassi il Monte Pisciavino (è una collina vera, alle spalle di Alassio). Mi è venuto spontaneo pensarlo perchè, potenzialmente, siamo tutti genii e, nonostante molte volte ci comportiamo da caproni e seguiamo con bramosìa un cesto di lattuga, se solo ci fermassimo un momento a pensare - luce spenta, tv spenta, pc spento, consorte spento, quotidiano spento - ci renderemmo conto quanto singoli comportamenti dirottati verso unici obiettivi siano in grado di sprigionare potenzialità da capo giro.
Diciamo che non ho nessuna voglia di trasformare questo post in un manuale chilometrico, dico solo che, a guardar bene, un cestino - vedi foto sopra - intasato di penne, pennarelli, evidenziatori, matite, elastici e graffette dimenticate sul fondo, è una piccola dotazione di serie che abbiamo tutti e che diamo per scontata, senza ricordarci che sarà merito della nostra mano se, impugnando un rosso o un arancione, saremo così bravi da tracciare un bel disegno.

Buon weekend a tutti

mercoledì 24 agosto 2011

Scusi, lei cosa dà da bere ai suoi neuroni?


Se a qualcuno, invece di lasciar crescere un pelo incarnito nell'amigdala, venisse voglia di partecipare a questo concorso con un raccontino a tema, può cliccare il link qui sotto e andare a dare una sbirciata.
Io parteciperò. E' la prima volta che ad Alassio (SV) organizzano un concorso letterario, quindi, fate largo che mi tuffo!
Spero solo che con la bassa marea di questi giorni io non rimanga piantata con i piedi in aria come un attaccapanni... 

4 pagine in vacanza

Buona giornata a tutti

martedì 23 agosto 2011

Sorrido con le cosce...


Sono sempre a gambe aperte. Boccheggio. Cerco di far corrente in maniera alternativa. Spalanco la bocca e, cavalcioni sulla bonaccia, spero che un petto d'aria incanali un rumore di fresco attraverso la mia gola.
Sento liquefarsi la volontà di muovermi. Guardo il lenzuolo immobile del mare e sogno pesanti coperte di gelo. A casa, il punto più zen è il gabinetto. Seduta, spalle a un finestrino rivolto in eterno verso nord, sento scivolare nel collo un fiato fresco, strappo di carta igienica trasparente che si allunga per tendere la mano allo scopino bianco, forse al mentolo...

Buona giornata a tutti

martedì 16 agosto 2011

Sono qui e sono là...


Scusate se sono stata assente per qualche giorno ma avevo i calzini rotti.
Per tutta la settimana farò su e giù per la scala del qui non c'è forse sarà più in sù, sperando di riuscire a essere costruttiva almeno in qualcos'altro. Il caldo mi liquefa i punti neri e vorrei rifugiarmi sulla metà della luna sempre in ombra. Ma sono ormeggiata alla boa della Terra e galleggio tra l'atmosfera e lo spazio, aspettando un pulmino con la scritta Destinazione Fan...

Baci a tutti e solletico a chi dorme

giovedì 11 agosto 2011

Sarà che la luna è quasi piena...

                                                 "Tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare"

Da sempre i proverbi mi stuzzicano per la loro eccellente capacità di spiegare, in poche parole, grandi concetti, ma devo dire che questo in particolare, grazie alla nostra società basata su grandi discorsi senza sostanza, mai come ora si è potuto citare come il più vero.
Sarà che siamo in periodi di vacanza e in quel mare è facile sguazzare per rinfrescarsi; oppure che l'acqua dell'anonimato spaventa e, per non perdere una brillante unicità, si usano le parole più come un salvagente che come gocce di pioggia che aiuteranno un seme a germogliare.
Non lo so, non sono in grado di analizzare con lucidità. Dico solo che in questi ultimi giorni sono stata bagnata da una subdola mareggiata di parole - oltretutto partita da un'ottima marea di presupposti - che alla fine, dopo molte riflessioni, mi è sembrata essere l'onda di vernice rossa di una splendida Ferrari, capace di arrivare, seppur in modo diverso - più creativo di quelli che già conoscevo - a parcheggiarsi in una delle solite piazze, dove gli alberi muovono solo grosse foglie di carta filigranata.

Sono confusa.






martedì 9 agosto 2011

Belin che mandorlato alla menta!

Le parolacce sono un modo come un altro per condivedere pensieri ed emozioni.
Ne esistono di spinte, offensive, ridicole e patetiche, ma in tutti i casi l'animo umano ha bisogno di apostrofare situazioni, persone e oggetti colorando rabbie e frustrazioni in modo piuttosto pittoresco.
Io dico le parolacce. I miei figli dicono le parolacce. Mio marito dice le parolacce. Tutti quelli che conosco dicono parolacce, cotte e crude, dolci e salate, verdi, blu e qualche volta anche arancioni. Che poi si cerchi di contenerle e coniarne di inoffensive - specie, come me, in ciò che scrivo, o per lavoro, in generale - è un discorso a parte. Perchè ci sono situazioni che te le tirano fuori dai denti. Infatti, il "Belin", qui da noi, ce l'hanno tutti in bocca. E non perchè la Liguria sia una terra di depravati... E' un'espressione tipica, che accomuna giovani e vecchi. Forse non è neppure da ritenersi una parolaccia, anche se dicendo: "Belin di 'na bagascia", proprio innocente non è. Ma come non ridere di queste meravigliose maleducazioni locali?

P.S. se volete dare un'occhiata a questo link, vi farete di sicuro due risate... i Genovesi  (anche se io sono in provincia di Savona)

Buona giornata a tutti


giovedì 4 agosto 2011

D&G: "Docce e gabinetti"

La cosa che mi annoia di più è l'essere bersagliata di domande. Incontrare persone è divertente; interloquire è divertente; conversare è divertente; mentre venire interrogati per soddisfare la, gratuita, curiosità altrui, lo è sempre un pochino meno. Perchè a volte capita proprio questo. A volte si incontra qualcuno a cui sai non fregherà nulla, sostanzialmente, del tuo stato di salute, fisico e mentale, ma sarà più forte di lui: non riuscirà a rinunciare a determinate informazioni, quasi avesse bisogno di essere costantemente aggiornato sull'elenco dei gabinetti che possiedi, dei teschi che collezioni e degli assorbenti che usi - e come li usi - nella tua professione di killer, solo perchè grazie a questi tasti bianchi e neri la melodia dei suoi pettegolezzi risuonerà più lontano.
Credo che questo tipo di morbosità si possa definire insicurezza. Gente che si attacca alle informazioni più superficiali come a una nuvola, confondendo un appiglio così inconsistente - come lo sono molti beni materiali - all'unico gancio capace di sostenerli nella caduta verso una fossa a terra.
Questo mi indispone. E' vero, sono molti i modi per perdere il proprio tempo, ma deteriorare le cellule cerebrali solo con i metalli pesanti di targhette di vita griffate, mi sembra provochi un'intossicazione che di certo, alla lunga, non risparmierà il cuore.   
 
 Buona giornata a tutti

martedì 2 agosto 2011

Specchio, specchio delle mie brame...

Feste in spiaggia, feste in discoteca, feste nei bar e sulla passeggiata.
Sfilate e attività di ogni genere, per quattro giorni indimenticabili.
Questa è la Riviera che si veste d'estate e, Alassio, in particolare, ne aprrofitterà per scegliere la sua Principessa.

Da mercoledì 3 a sabato 6 agosto siete tutti invitati allo spettacolo di chilometri di gambe, sorrisi sbiancati dall'emozione e venti profumati dalle arie di 35 giovani bellezze...

Buona giornata a tutti

sabato 30 luglio 2011

Confessioni di un capezzolo arrossato

La vita è dura. Pensavo di potermi solo divertire, che l'umido di sconosciute labbra si limitasse ad ammorbidire il rosa del mio destino. E invece niente. C'è chi mi guarda ancora attraverso la maglietta, ma il cannibale che mi sta divorando ora, mi trova ogni volta per colpa del mio odore. Lo vedeste come si avventa! Lo sentiste com'è insaziabile! Talvolta il ghigno di un piccolo taglio si spalanca, ragade che lo alimenta addirittura col mio sangue. Quando una goccia stilla, la lacrima lattea risalta sul fuoco del mio aspetto arrossato. Ma questo è un destino che mi porto in seno, nato da ciò che in fondo, se devo essere sincero, inevitabilmente mi attrae seppur mi arrechi sofferenza. E allora mi sacrifico e m'arrendo. Lascio che il nodo del mio bocciolo aiuti il mondo a perpetuare la vita; e in quel momento per un attimo fremo: di piacere, di sofferenza e di emozione. Perchè una bocca e il pistillo di una mammella altro non fanno che alimentare un neonato che da un giorno diverrà un uomo, capace di restituire molto a un'altra donna, primo tra tutti, il piacere d'essere una madre.

Buon weekend a tutti

venerdì 29 luglio 2011

Eccola!


Giustamente qualcuno si sarà domandato cos'era la boule à neige citata nel mio post precedente. Non so come si chiami in italiano, io l'ho sempre chiamata così. E voi? La conoscete come...

Ne esistono di bellissime, magiche, suggestive, piccole, grandi, tonde, emisferiche, natalizie, pasquali, con orsetti, casette, trenini, chiese, pascoli... insomma, se ne trovano per tutti i gusti e l'unica cosa che hanno in comune è la copiosa nevicata che si attiva al solo sbatterle.
Mi sono sempre piaciute un sacco e molte volte ho pensato: "Chissà come sarebbe vivere lì dentro...".

Buona giornata a tutti

giovedì 28 luglio 2011

Settembre nel cuore


Il filo di una ragnatela fluttua nel pulviscolo assolato.
Cielo terso, aria sottile, profumi di torba e raggi che invadono lo sguardo.
Petali dissetati e piccoli animali che lasciano impronte nel sottobosco umido.
Questo è il disegno di una piccola pagina di vita e la pallina del mio mondo apre il cuore a profumi e colori che arrivano e andranno ancora molto lontano.

Stamane il piccolo universo dei miei percorsi si è presentato così. Siamo a luglio, ma per chi non ama - come me - l'afa, il caldo sfacciato e la confusione dei deliri, dopo pioggia, vento e bizzarrie quest'alba è stata un tripudio di azzurri e di luce. Una boule a neige nata da madri di nuvole grigie. Una farfalla azzurra in fuga dal retino di un sottile respiro.

Potevo sentirmi diversamente o non ascoltare il suono di questo settembre che ho nel cuore?

Buona giornata a tutti

martedì 26 luglio 2011

Estate in liguria

Alla fine sono venuti a cambiare il modem. Quello vecchio era fritto. Non potevano farlo subito?
Vabbè, tutto è bene ciò che finisce bene. Però mi siete mancati. Così stamane ho scattato qualche foto per voi...

Tra le duemilasettecento cose che mi piace fare, c'è anche il trekking. Non ho mai abbastanza tempo per andare in montagna e farlo seriamente, così mi diletto a passeggiare dalla borgata dove abito fino in centro Alassio, per un totale di due ore e mezza circa di cammino.
Stamane c'era il sole e così... clic, clic, clic... uno scatto dietro l'altro sono arrivata di nuovo fino al blog.





Buona giornata a tutti

martedì 12 luglio 2011

"Scusi, ha detto?

Quanti sono i caffè?"
"Sette... uno macchiato caldo, due macchiati freddo, uno ristretto, uno corretto panna, uno liscio e uno con dolcificante"
"E i cappuccini?"
"Due... Uno senza schiuma e l'altro d'orzo?
"Quante brioche?"
"Cinque... una marmellata, due Nutella e due vuote"
"Conto unico?"
"Scusi?"
"Conto unico?"
"Ma che? Sei scemo!"

Amo far colazione a casa perchè le brioche non riescono a saziarmi nemmeno il mignolo del dito indice e, tempo mezz'ora, attacco a rosicchiare il cappuccino della penna. Ho bisogno di mangiare come un orso alle soglie del letargo.
Quando ho conosciuto mio marito, sono rimasta scioccata. Appena alzato lui beveva solo una tazzina di caffè. Tanto ho fatto che ormai si siede davanti a una tazzona di caffelatte, divora pane e marmellata, qualche biscotto e, quando abbiamo tempo, si lascia riempire il piatto con uova e pancetta.
Ma non tutti hanno tempo/voglia di sedersi a tavola, e il più delle volte, o non mangiano nulla o preferiscono cappuccio e brioche, al bar, in piedi e alla veloce.
E voi? A quale categoria appartenete?

Buona giornata a tutti

giovedì 7 luglio 2011

E se per punizione ti tirassi l'elastico del reggiseno?


D'estate, le strade della mia cittadina si trasformano in un torrente gonfio di macchine scalpitanti, scooter imbizzarriti, biciclette indisciplinate, pedoni distratti, passeggini suicidi, gente inebetita dal sole e vacanzieri mal sintonizzati.
E' pazzesco, ma durante la stagione calda sarebbe più consono chiamare le strade in base al simbolo d'indisciplina: Via le dita dal naso (quando guidi la bicicletta), Via le mani dalla coscia (quando sei sullo scooter), Via il bambino dalle strisce (quando devi attraversare e lo allunghi oltre le macchine parcheggiate, come una sonda), Via quel cretino in contro senso, Via quel deficiente che ha parcheggio in tripla fila e Piazza la bomba della nonna che soffre di flatulenza su una panchina dei giardini e non a metà della coda per il pollo arrosto.

Dove sono finiti il senso civico, le norme basilari in fatto di sicurezza e un bagaglio di buon senso da usare al posto del cellulare?
Scommetto che ormai anche nelle vostre città il caos ha preso il sopravvento e sono quasi certa che questo anarchismo fine a se stesso invece di indietreggiare, degenererà fino a scapparci definitivamente di mano.

Buona giornata a tutti


martedì 5 luglio 2011

All'attacco!

A mio padre è sempre piaciuto cimentarsi nella costruzione di piccoli giochi antichi, tesori di un'infanzia semplice durante la quale ogni occasione era propizia per inventare e costruirsi il divertimento da sè. Per questo i suoi cavalli di battaglia, quando eravamo piccoli, sono sempre stati principalmente due: il fucilino a elastici e il carroarmato.
E mentre del primo non ho foto perchè l'ultimo che ha costruito è finito in chissà quale cantina, del secondo sono riuscita a immortalarne uno scatto - non molto tempo fa - perchè dopo aver trovato un vecchio rocchetto per caso, mio padre si è ripetuto, costruendo il fantomatico mezzo d'assalto per la nostra nipotina Virginia.
Ed eccolo qua, prima della partenza, pronto a combattere guerre tra tappi di sughero e strofinacci.
Manca solo qualche giro di carica - si fa ruotare su se stessa l'asta del fiammifero in modo che l'elastico si attorcigli - e il piccolo carroarmato sarà pronto per la sua terribile missione.
E a quel punto toccherà alla Lilly - il cane di mio fratello - dare l'allarme alle truppe. Abbaierà per la paura che trasmette questo potentissimo ed obsoleto mezzo da guerra, lasciando che per un attimo rimbombi nell'aria il proiettile di un'infanzia che, sparato dall'obice dell'affetto di una tradizione famigliare, riesca  a colpire con facilità il bersaglio, riuscendo a trasmettere ancora una volta l'arte di quello che un tempo è stato un bambino.

Buona giornata a tutti