venerdì 15 febbraio 2013

Adesso so chi vincerà le elezioni

Ci fu un giorno in cui cadde la borsa a una signora anziana. Il contenuto si rovesciò sulle lose di pietra del Budello e, un paio di lenti incastonate in una montatura neanche più tanto dorata, si ruppero.
Ci fu un giorno in cui dal primo piano di un vecchio palazzo scrostato di rosa, nello stesso Budello, cadde un vaso di fiori e una sfortunata turista venne colpita di striscio.
Ci fu un giorno in cui qualcuno mi raccontò di un aereo caduto, un altro in cui sentii parlare di una frana su un'abitazione, e un altro ancora in cui una voce si sbilanciò dicendo che prima o poi, tra tutta la spazzatura lanciata in orbita oltre la nostra atmosfera, qualcosa si sarebbe staccato solo per il gusto di ricaderci in testa.
Qualcuno lo chiama Dio, altri Destino, molti Casualità.
Finchè è arrivato l'oggi e al telegiornale ho sentito parlare di una sassaiola di meteoriti caduta su una zona della Russia e, a quel punto, ho guardato incredula mio marito. Ma non esterrefatta per ciò che era accaduto, neanche poi così tanto inconsueto - ho sempre pensato potesse cadere dal cielo addirittura una lavatrice - allibita per tutti gli asteroidi politici, economici e sociali con cui ci stanno disattivando, così grossi e preoccupanti da essere solo come l'ego del genere umano: sproporzionati e troppo complicati anche per le più semplici leggi universali.
Perchè sembra che nessuno si ricordi mai ciò che siamo in realtà, sopratutto se calcolati come parte infinitesimale di un insieme talmente immenso da non lasciare capacità d'immaginazione. Ecco perchè ero allibita. Siamo un granello di polvere nel buco di culo di un'immensità sconosciuta, in balìa di un dito cosmico in grado di annientarci senza remore o preavviso ancor prima che qualcuno si sia sentito abbastanza piccolo da ritenere possibile che al potere ci sia e ci sarà sempre e comunque la Grande Dittatura dell'Universo, e continuiamo a credere che Bersani o Berlusconi  - parlo di loro non per simpatia/antipatia, ma per citare una qualsiasi cellula sterile - abbiano chissà quale planetario e potenziale potere?
Confortante... Non solo siamo sciocchi, ma, sottolineerei, piuttosto presuntuosi. Quindi, per non essere da meno e sentirmi almeno per una volta qualcuno - prima che cada dal cielo anche un frigorifero o una bicicletta - dal parto della mia presunzione, oggi, ai tanti di febbraio quanto potrebbero essere i minuti di vita che ci rimangono, vi dico: le elezioni non le vincerà nessuno, mentre ciò che potremo perdere lo perderemo sicuramente tutti. E questo ancor prima di esserci resi conto che una Smart è molto più vulnerabile di quello che la zampa di un Godzilla della pubblicità voleva farci credere; o prima che tutti i conti della Svizzera, delle Cayman o di qualsiasi altro isolotto fiscale messi insieme possano subire il pesante crollo di possenti pareti blindate, magari solo per la manovra sbagliata di un qualsiasi Kirk di un qualsiasi Enterprise. 
Quindi, prima ancora di convincere qualcuno a usare la matita delle votazioni per disegnarsi i baffi da Zorro, direi di provare a fermarci un attimo per guardare almeno un paio di volte il cielo, cosicché, ridimensionate onnipotenze di pensieri vari e tornati ad essere caduci come una foglia qualunque, possa essere ben chiaro una volta per tutte che, come al solito, quel sadico dell'Universo sarà il più indulgente di tutti, mentre la costellazione d'ingordigia dei soliti poteri ci ricadrà addosso, e la sua pioggia di velluti - invece di enormi massi cosmici, per una: e pace fu, una volta per tutte - ottenuta grazie alla seduta di nuove e maledette poltrone, ci soffocherà di nuovo.
Perchè è il sistema quello che deve cambiare. Il punto di vista. L'approccio. Le priorità. Le necessità reali.
Ma questo non cambierà mai finchè non cambierà anche la gente comune.
Perchè, purtroppo, molte delle persone che incontro tutti i giorni per strada sono contagiate dallo stesso virus di 'Grandi Parole e Pessimo Operato'. E, l'unica differenza che c'è tra chi ci sta sopra e loro, è che se sembra che quest'ultime non facciano grandi danni è solo perchè, camminando lungo un asfalto di anonimato, nessuno le degna di grandi attenzioni.
Quindi, mi dispiace doverlo ammetterlo ma, dopo essermi guardata per bene intorno, sono arrivata alla conclusione che tutto in quest'Italia in ebollizione non funziona, e non potrà mai funzionare finchè non ci saranno un minimo di ideali, etica, educazione, altruismo e buon senso. Per cui, la domanda che mi viene più spontanea a questo punto è: per essere testimoni di un qualsiasi, concreto, atto rivoluzionario, dovremo aspettare, per esempio, il giorno in cui oscureranno Facebook?

Buon weekend a tutti

lunedì 4 febbraio 2013

Banco offresi per mercato all'angolo di un paradiso



Ho sempre ritenuto indispensabile ritagliare un quadratino di stoffa dallo scampolo di ogni giornata. Possibilmente nel punto dove vedevo un bel disegno. Senza preoccuparmi se fosse abbastanza grande o piccolo da servire a qualcosa. L'importante era che avesse una particolarità; un'attinenza; un suo perchè.
Questo mi ha sempre aiutata a mettere da parte molteplici forme. Nè cioccolatini, nè coriandoli. Solo piccoli ritagli di senso da poter ricombinare insieme. Perchè quando il mercato dell'anima, vuoi per chiusura ferie o temporale su una specifica piazzola, abbia da soffrire per mano di velluti rosso inferno o misti terital da rimaner fulminati, potessi ritrovare un semplice cotone, magari macchiato anche solo da un fiore.

Buon lunedì a tutti