Per chi si fosse perso il mio libro - volontariamente, s'intende - la persecuzione continua...
Da qualche giorno è disponibile sul sito della mia casa editrice
http://www.gingkoedizioni.it/ l'ebook di "Anche gli uomini fanno coccodè".
A chi continua a ripetermi: "Ma è sempre quello?", ebbene sì, sono felice di rispondere: "Non solo è sempre lui - no, diciamo lei, la mia primogenita Domietta - ma se me lo chiedi ancora una volta giuro che anche avessi in un cassetto della mente il Twilight del porno da partorire e proporre a un editore, credimi, piuttosto mi farei 'cerchiare' la testa per non rimanere incinta di qualche intenzione.
A seguire, alcuni esempi di perdite di tempo:
- Volete che contiamo insieme quanti chilometri al giorno fa un essere umano per andare avanti e indietro dal bagno?
- Ci tenete a sapere se le ventiquattr'ore di un ciclo giorno/notte sono spalmate unicamente di Nutella o anche di grasso per motori?
- Pensate che la sola ragione per cui uno mangi più di tre volte al giorno sia da intendersi come atto di ribellione all'articolo xyz che, con la bella stagione, conclama l'inizio di una nuova dieta?
- Credete forse che quando si sogna un manico di scopa di un bel rosa carne, della lunghezza di un cetriolo, del cavernoso diametro di una banana, punta arrotondata e stantuffo sulla piattaforma, si riesca a connettere prima di mezzogiorno?
Niente di tutto questo!
Io scrivo, e scrivo, e scrivo, e scrivo, ma i tempi dell'iter: penso, organizzo e pubblico, sono un tantino più lunghi di: "Stasera andiamo al cinema?": esco, compro il biglietto e in due ore realizzo il mio sogno.
E poi, visto come vanno le cose, non potendo oltretutto far troppe distinzioni tra spirito e corpo, ho persino ridimensionato il mio progetto di clausura agreste - ho seguito un paio di tg e l'imminente catastrofe economica mi ha messo l'ansia - e ho firmato un contratto a tempo determinato di altro genere, per un part-time in un negozio di abbigliamento; oltre ad aver organizzato una favolosa festa di inizio carriera - letteraria - per quando compirò i miei primi ottant'anni.
Così va meglio? Vi dispiace se mi prendo una trentina d'anni per non dover più rispondere a chi crede che la droga possa velocizzare i processi di una vita normale?
Spesso, le domande del prossimo sono un intercalare oggettivo, quindi, come risponderebbe con enfasi mio marito - copiando pedestremente anche il gesto della sua mano - prendo commiato dal mondo con un bel: "Ma andate tutti all'Ikea!".
Buon weekend a tutti