giovedì 29 settembre 2011

I matrimoni mi fanno piangere...

"Vuoi tu, Chiara Moltoni, prendere come tuo sposo il qui presente Futuro?".
"Sì".
"E prometti di amarlo nel fulgore della felicità come nel peso degli anni, di vezzeggiarlo e di essergli fedele, sempre?".
"Sì".
"Anche se alcune volte lo troverai pieno di commenti femminili?"
"Sì".
"Anche se ti chiederà di mettere nero su bianco molte pedine della tua vita?"
"Sì".
"Anche se ci saranno mattine in cui ti farà ridere e sere in cui soffrirai a stare senza di lui, visto che rimane sempre in ufficio?"
"Sì".
"E allora vi dichiaro: Blogger e Blog!... Se volete, adesso, potete anche perdere tempo e baciarvi...".

Oggi è il primo anniversario delle Lucertole.

Un anno fa, a quest'ora - forse più tardi, ma non importa, fa molto più figo dire così... - ma dicevo: un anno fa, a quest'ora, un'anima solitaria si univa in matrimonio con il web, trovando un pò di conforto in uno spazio virtuale dove ogni giorno migliaia di persone scrivono su una piastrella emozioni e situazioni della propria vita, piastrella destinata a pavimentare un angolo assolato di un belvedere rivolto verso il Futuro.
Perchè da subito ho vissuto questo spazio personale come fossi raggomitolata nella bocca di un cannone pronto a spararmi almeno virtualmente verso la visualizzazione di molti obiettivi.
Ho cercato di impastare gli ingredienti del mio essere in modo da poterli mettere a cuocere nel forno del blog sperando si potessero trasformare in una profumata torta di mele - obiettivi che spero raggiungerò io e raggiungeranno in molti, qualsiasi essi siano - e, ogni volta che ho scritto un post, l'ho fatto gustando il presente come sorbissi una deliziosa tazza di cioccolata.
E ieri, che ero a casa e ho riletto molte parole passate, mi sono accorta di aver ricamato su una tovaglia di lino queste parole: di qui, è passato un sorriso della mia vita.
E ne sono contenta.
Quest'ultimo anno è stato un viaggio, un'avventura partita dal molo di molte incognite e, a mano a mano, dopo aver finalmente focalizzato la rotta, si è trasformata nella scoperta di una rigogliosa isola felice.

Ringrazio quindi tutti voi per avermi sempre lasciato una perlina del vostro affetto, assicurandovi che ormai fa parte di una collana colorata, che riluce, prima di tutto, intorno al collo del mio cuore...


Baci e piccole tartellette di boccacce, alla frutta

martedì 27 settembre 2011

Tesori e disgrazie


Quello che ho:
- i capelli (anche se me ne servono solo metà, nella parte alta)
- almeno un piede (vedi foto)
- dieci dita allenatissime a dispensar carezze (ai miei amati peli superflui, quando piangono perchè sono in procinto di tagliarli)
- il filo di un sottile profumo che mi sale sempre nel naso (sento l'odore della pizza anche in pasticceria)
- una connessione wireless con i miei figli ("oh ma'... la vuoi smettere di farci 'ste pompe mentali?")
- una connessione via cavo con mio marito (lo spinotto lo usa volentieri...) e un segnale a braccia larghe con genitori, fratelli, nipotina, cognatina, nipotini bau, gatti e amici (posso abbracciarti?)
- un telefonino che funziona (non posso usarlo per fare la doccia, ma che io sappia, nessuno ci riesce...)
- tanti libri che mi guardano (no, ti prego, non scegliere di nuovo me... consuma anche un pò gli altri!)
- una scodella bianca per fare colazione (rigorosamente sbeccata. Mi piace il brivido...)
- un golfino di mohair (per quando voglio sentirmi morbida come una capretta)

Quello che non ho:
- un'astronave (in un attimo sarei all'Ikea)
- una gamba più lunga dell'altra (arriverei meglio a dar calci nel sedere)
- un eroe (l'eroina dà dipendenza)
- una bicicletta con le ruote gonfie (...e la catena, ma non legata a un palo)
- la voglia di stare al sole (Basta... Che caldo... Dov'è 'sto c... d'interruttore?)
- una matita che disegni dei mostri da sola (quando disegno io, mi escono sempre delle casette da bambina di due anni, con il fumo a forma di cuore che esce dal comignolo)
- un dentifricio che costringa a sorridere tutto il giorno (così da spaventare un germoglio di carie con tutte 'ste facce lunghe che incontro)
- un lampione in giardino (ho paura di scontrarmi con un cinghiale)
- una tv che trasmette cose interessanti (non ho detto film porno!)
- un tavolo da pranzo telecomandato (che apparecchia da solo)

Buona giornata a tutti

sabato 24 settembre 2011

Pasta al pomodoro


Come ogni mattina, anche stamane mi sono seduta alla scrivania dell'ufficio e, pc davanti al naso, ho pensato a cosa avrei scritto nel post. Peccato che un meraviglioso schermo impalpabile, profondo, velato e incredibilmente presente, mi abbia risucchiata in un limbo di non senso e, di tutte le idee che avevo intenzione di far fiorire, il niente è stato l'unico pezzo di satellite che - dopo aver aspettato tutta la notte che si abbattesse sul mio tetto (dai... facciamo a pari e dispari per decidere chi dorme sotto il colmo del tetto...) - mi ha fatto una sorpesa e mi si è stampato in fronte, come un aggrovigliato germoglio di metallo.
Venendo dallo spazio, sapevo che le sue dimensioni sarebbero state incalcolabili, come il suo aspetto e la sua tossicità; ma di lì a prevedere che, dopo il primo spavento, l'avrei associato a un alieno piatto vuoto, lasciatemelo dire, mi ha lasciata con una certa acquolina. Perchè è stata la sintonia con questa possibilità, la seconda cosa che mi ha spiazzata e l'aspetto più bizzarro di quello che stava cucinando la mia testa è stato veder nascere dal fertile fondo bianco dell'apparecchiatura extraterrestre, un'antenna sottile e golosa, uno spaghetto così lungo e fumante - per la velocità della caduta - che si è presto arrotolato, formando un nido di semola che ho mentalmente condito con un gustoso sugo di pomodoro.

Scusate, ma forse, stamane, è stata la colazione ad appesantirmi il cosmo dello stomaco. O la colpa è della crosta di notizie che ieri mi ha grattugiato un pò di paura sulla testa (ieri sera ho cercato di costringere i miei figli a uscire di casa con il caschetto da skate sulla testa), ma devo dire che lo scampato pericolo è stato il piatto più gustoso del menù e l'ho digerito davvero a meraviglia.

E voi? Cosa avete immaginato durante il pericolo della caduta?

Buon weekend a tutti

giovedì 22 settembre 2011

Magie...

Liguria. In collina. Un borgo. Una casa di pietra. Una cucina...
Luce accesa. La tavola è apparecchiata per due: tovaglia bianca di fiandra, tovaglioli ripiegati, posate luccicanti, piatti di ceramica beige con un filo di kajal viola a un centimetro dal bordo, bicchieri violetti, rustici, bassi, e al centro del tavolo due sottili candele color pervinca che svettano come dita di una fiaba, con i polpastrelli accesi. Intorno ad esse, una coroncina di piccoli panini alle olive...
Due sedie di legno impagliate. Il pavimento di antiche mattonelle esagonali, rosse, di grès. Un tappetino bianco. Il lavello di marmo, appena sbeccato. Lo scolapiatti di metallo, appoggiato su un piano possente di legno, rosicchiato dagli anni. A fianco, barattoli di vetro tutti uguali, in fila come ubbidienti soldatini protetti da buffi elmetti di latta. Le pareti sembrano un sottile foglio di carta bianca, sporcato da un'impronta di fumo, ombra di un calore stratificato dalla magia degli scoppiettanti autunni passati.
Il camino è acceso: giuzzanti pesciolini di fuoco saltano senz'ordine da un ceppo di quercia. Di fronte, la cucina a gas, madre di quattro cerchi, uno dei quali è un contenuto tripudio di fiammelle accese, girotondo di nipotini bluastri che soffiano contro il sedere di una pentola solleticando la cottura di una zuppa fumante.
Un profumo corposo inonda la stanza, impregnando l'asciugapiatti di tela beige, ripiegato a cavallo della maniglia di uno sportello color crema. Sopra di esso, una piccola finestra, con ali di bisso candido, inamidato e pizzicato ai lati da due piccole mollette di ottone, lascia intravedere un tramonto scuro, violaceo, corpo di un orizzonte familiare, sdraiato su un tulle sanguigno di nubi sottili prossime al sonno.
Si sente un rumore. Qualcuno sta bussando sul legno della porta d'entrata, guardia nella garitta di un vano della cucina. Nocche conosciute. Rintocchi come i sette colpi di tosse che il campanile ha appena espettorato.
Un paio di ciabatte di feltro si staccano dal binario casalingo della stazione di mattonelle davanti alla vecchia cassa pitturata di bianco e si dirigono verso la galleria d'eco.
Due giri di chiave. Un cigolio. Una spirale di aria fredda. Scarpe da lavoro possenti, macchiate e consunte oltrepassano il piccolo fossato nero della soglia d'ardesia. Un odore sconosciuto si intrufola in casa. E' un attimo. Un topolino che finisce in fretta nella trappola di vibrazione di un bacio e, sulla magica rotondità di un luccicante pomolo d'ottone, si intravede il riflesso di luce di una quotidianità qualunque, mentre il dorso di una mano femminile sta richiudendo la porta.

Buona magia d'autunno a tutti.






martedì 20 settembre 2011

I passi delle scelte


Di solito non mi rosicchio le dita dei piedi.
Non perchè non sia tentata - quando metto lo smalto rosso mi sembra di avere un mazzolino di fragole - ma nutro un certo ribrezzo per tutti quegli sfacciati peli superflui che, da sempre, mi ci crescono sopra - sulle dita, non sullo smalto, altrimenti lavorerei in un circo.
Se li pettinassi col gel, probabilmente farebbero una cresta di bella figura - optare per un sandalo borchiato fa un pò troppo Pit Bull, quindi, non se ne parla - mentre se li lisciassi, scriminatura da un lato, ammorbidendoli con un balsamo specifico - Anti Razzi - susciterebbero in me una profonda forma di tenerezza come i bambini paffuti, appena usciti dal bagno, pettinati e profumati di colonia, per cui, manco a parlarne.
Però potrei sempre optare per un nuovo tipo di permanente e, portandoli in discoteca, sperare, vista la criniera così cotonata, di fidanzarli con un bel paio di mocassini, grintoso maschio in veste di scalpitante cavallino.

Buona giornata a tutti

sabato 17 settembre 2011

L'amore è un cerino che può incenerire un bosco

Questa è Lia

Mia sorella ha due adorabili Jack Russel: Imo e Lia. Sono ancora cuccioli, intorno all'anno di età e, mentre per Lia è arrivato da poco il secondo calore, per Imo l'allupamento sembrava essere solo una marca di biscotti dietro alla vetrina di un negozio in via d'inaugurazione. Questo, fino a qualche giorno fa, e cioè finche Lia ha avuto le perdite. Peccato che le cose siano precipitate di colpo. Probabilmente è stato per via di un'inaugurazione notturna a cui non abbiamo assistito, o di un flacone di "Eau de Vulvina Pelosina"; oppure  dell'istinto naturale risvegliato dallo sguardo languido della femmina che sembra abbia comunicato direttamente con il virile istinto del maschio ancora un pò bamboccione: "Ehi! Ma come hai fatto a non vedere la squadra di tettine che ho?" Non capisco quale chiave abbia messo in moto il KTM dell'ormone di Imo, ma siamo stati costretti ad allontanare la piccola Lia dall'eccitatissimo membro del consiglio che è cresciuto in lui - credo che a quel punto vedesse Lia come una escort con perizoma d'osso, adagiata su un morbido lettino di pelo - per evitare che sopraggiungesse la morte per infarto di un lillipuziano stallone, un rosicchiamento di unghie auto inflitto, un'alopecia del sotto ventre - dopo ripetuta carica di montaggio di ogni braccio umano, sacchetto della spazzatura e giocattolo della nipotina - di una perdita temporanea della vista e di un coinvolgimento di tutto il Comando dei Vigili Urbani per una litania che poco aveva da invidiare alle melense canzoni di Sanremo.
E così, io e mio marito abbiamo fatto gli zii per un paio di giorni - tempo utile per trovare una sistemazione momentanea a Imo ed evitare una quindici cuccioli, tant'era la sua foga - e devo dire che questa nipotina si è comportata davvero bene.
E' stato bello passare un pò di tempo con lei e, facendo quattro chiacchiere con il suo sguardo felice - le piace un sacco la campagna - abbiamo capito che si è goduta un sacco la mini-vacanza, mentre Imo, che dagli ululati sembrava irrimediabilmente impazzito, senza l'affascinante Lia è tornato a essere il solito simpatico e innocuo bamboccione di sempre.

Buon weekend a tutti

giovedì 15 settembre 2011

Pensieri di lana

Nonostante faccia ancora caldo, non riesco a evitare di tricottare qualcosa a maglia o all'uncinetto. Perchè è un bisogno fisico e psicologico quello che mi assale, specie alla sera quando mi ritrovo seduta sul divano davanti alla tv. I programmi che trasmettono non sono di mio gradimento e, a parte qualche film, se non avessi la distrazione del lavoro, che in questo modo cresce senza che io me ne accorga, avrei già scaraventato lo schermo giù dalla finestra.
Nella foto potete vedere le due borse all'uncinetto che ho fatto per mia sorella e la mia nipotina. Mi sembrava carino che potessero sfoggiarne una in versione mamma e l'altra in versione bambina e devo dire che hanno riscosso un notevole successo.


Questo invece è un giaccone ai ferri che ho fatto per mio figlio più piccolo. E' nato grazie a degli avanzi di lane e credo gli sia piaciuto, sentito il commento nella sua lingua: "Spacca un botto!".

Buona giornata a tutti

 

martedì 13 settembre 2011

Sono frizzante!


Le piccole bolle di anidride carbonica sono le sole capaci di solleticarmi le unghie, da dentro, passando attraverso il tunnel delle dita. Se posassi le labbra su una lattina di Fanta, sentirei il sangue arancione circolare sotto ai ponti delle mie ascelle fino ad addomesticare i pidocchi dei peli a festa; se sorbissi un bicchiere di Coca, tremerei per le capacità del caramello di rimanere in piedi nel silos del mio stomaco; se assaltassi una bottiglietta di Pepsi, mi scioglierei nella seduta spiritica del suo zucchero, la mia mente rievocherebbe i fantasmi di tanti campioni di basket e finirei per rotolare dietro a una palla fino a scontrarmi con uno zoccolino di chewingum rosa.

L'acqua è l'unica bevanda che mi piace e, mentre lontano dai pasti la prediligo liscia, quando sono posteggiata a tavola mi piace sorseggiarla vivace, intasata da scatenate palline di gas che promuovono scoppi di musica per una movimentata discoteca intorno ai divanetti delle papille e, anche se un pochino questo shake mi fa sconfriggere, è sicuramente la pausa ideale per sentirmi coinvolta in un ballo meravigliosamente frizzante!

Buona giornata a tutti

sabato 10 settembre 2011

Un segnalibro, nel cuore


E' ancora estate. Alassio sembra addormentata in un barattolo di vetro, limpido, soleggiato e silenzioso. La maggior parte dei turisti è tornata a casa e chi passeggia ancora per il Budello guarda le vetrine con i capi invernali come se oltre le gabbie trasparenti dei negozi ci fossero schiere di mansueti animali esotici addormentati, anime che, nonostante respirino la nostra stessa aria, sono già governati dal battito di un cuore freddo, ricoperto da una calda pelliccia d'estraneità. Perchè l'autunno, in questa bacheca di tepore, sembra abitare da un'altra parte, in un luogo sospeso tra le mura di pubblicità di un giornale, dove un quadro appeso in salotto è una cartolina di pensieri con onde interferenti simili a un ologramma in mostra.
E così viene voglia di arricciare ancora un pò il naso per respirare il profumo delle orme di una stagione che ha lasciato impronte personali sulla spiaggia di chi l'ha annusata; socchiudere gli occhi per intravedere l'orizzonte dietro la cortina di pace delle ciglia; sedersi qualche minuto su una banchina in ombra e aprire la pagina di un libro, scoprendo un trenino di lettere che corre lontano, verso la stazione di un inconsueto e straordinario segnalibro: il cuore.

Buon weekend a tutti

giovedì 8 settembre 2011

Un giovedì di volo


Se fossi un uccellino stamane salterei sulla cima di un fico. Silente e paziente aspetterei di veder cadere le prime grandi foglie ingiallite. Poi beccherei i frutti rimasti. Mi pulirei il becco sul tovagliolo dei rami. Rimarrei a godermi un caldo e visibile mantello di sole. Penserei alle piccole uova schiuse all'inizio della bella stagione, ormai tuorlo di piume abbastanza grandi da aver quasi dimenticato l'albume famigliare.
E invece ali non ho. Sento solo due fragili scapole fisse. Muovo le braccia per fendere l'aria e mi accorgo che, per fortuna, l'azzurro, quando il cielo è limpido, gocciola fino a terra. Così, appollaiata sullo spoglio trespolo di una poltrona, provo a prendere al volo un'idea e, come fossi a cavallo di un ramo verde di muschio, mi sento un Rampante Barone, pronto a vedere il mondo non solo a terra, anche più sù, oltre un arcobaleno di storie.

Buona giornata a tutti

martedì 6 settembre 2011

Come fa sesso una scrittrice


La banana fa parte delle mie merende da tempo immemorabile, e se da piccola mi veniva data intera, frullata, a fette o schiacciata con lo zucchero, per praticità e per evitare un surplus di calorie, ora che sono grande, la consumo sempre intera.
Di solito, uscendo per commissioni - può capitare a metà mattina, come a metà pomeriggio - mi fermo al supermercato per prenderne una e, uscendo da lì, per far tacere un vuoto di stomaco, sbucciandola e consumandola lungo il tragitto, succede sempre la stessa cosa.
Se in queste occasioni incontrassi una donna sono sicura che, guardandomi divorare il mio spuntino, penserebbe: "Mhmm... buona la banana, ma quante calorie! Però è ricca di magnesio e potassio e, ogni tanto, mangiarne una, fa davvero bene. E poi, sazia...".
Naturalmente, non ne incontro mai nessuna e, nonostante io sia velocissima a far fuori questo prelibato frutto - in 4 morsi al massimo (morsi, non succhiotti!) - mi ritrovo sempre in balìa di qualche cretino che mi fissa a bocca aperta. Al punto che mi sembra di leggergli nell'intelligenza di uno sguardo vacuo: "Guarda quella... Che fame... Le piace la merenda? Vieni, vieni, che ce l'ho io una bella banana matura da darti. E per di più, senza buccia!".
Al che mi sento come la caricatura di una fruttivendola sadomaso, scudiscio al gambo di sedano in mano e borchie di rondelle di carote intorno ai polsi e, il mio corpo maturo, un tubero mummificato in un aderente completino di buccia di patata, di colpo si trasforma in una conturbante appendice, sul volto una maschera ai cetrioli e ai piedi un paio di stivali con vertiginoso tacco. Di zucchine.

Buona giornata a tutti



sabato 3 settembre 2011

La vendetta del pollo...

Bello sdraiarsi alla sera convinta di essere Chiara e risvegliarsi al mattino nel corpo di un altra.
I carboidrati sono una bacchetta magica difettosa. Sarà il peso degli anni, sarà la pesantezza della maturità, oppure le spugne dell'Ikea nascoste da qualche parte nel wc del poco spazio che mi ritrovo in corpo... insomma, quando mangio due pasti a base di carboidrati, il giorno dopo non riesco a infilare nemmeno più i capelli in una molletta; e se provo a mettere quella gonna nera così carina - e poi, smagrisce - accompagnata da quella camicettina deliziosa, ragazzi se mi cala la palpebra!
Che fosse successo qualcosa al pulsante del mio metabolismo, me n'ero già accorta, ma constatare che il led rosso della mia bilancia interiore non è più il tizzone acceso per un barbecue di mangiate, mi fa pensare al cadavere di un pollo: nudo, grigio, bollito dalle proteine; vendetta perfetta maturata dal coccodè che ho appioppato al mio libro...

Buon weekend a tutti                 

giovedì 1 settembre 2011

Alieni per due ore



Mmmh... Il 3D sarà anche figo, ma gli spettatori sembrano forme di vita aliena, sommozzatori inquietanti che popolano l'abisso di un universo costellato da poltroncine vellutate e pesci gonfi come pop corn. E poi vedere i film in questo modo mi fa venire un'emicrania mica da ridere - già ne soffro, per di più di una forma con aura (il 3D è vietato a chi soffre di epilessia ma, a parer mio, esiste una scala neurologica più ampia da considerare) - e quando riemergo dalla proiezione mi sento diversamente sveglia: perdo la profondità naturale del paesaggio reale e mi spalmo sul sedile dell'auto per risentire l'incavo della seduta e riabilitare i sensi ossidati. Mi sa che finirò per non andare più al cinema. Meglio questa 'risoluzione' che vedere mio marito, al rientro a casa, nel letto, come un sottile poster di un ex divo del film della mia vita... Oppure il gatto in formato coltello... O ridere e ritrovarmi con 34 denti in fila, appiccicati in orizzontale contro lo specchio...

Buona allucinazione a tutti