giovedì 27 dicembre 2012

Sono povera, lo giuro

Siamo quasi al giro di boa.
Le più recenti sfighe, gli ultimi pensieri più stanchi, un piatto sporco di sugo abbandonato nel vuoto di un lavandino... pochi giorni e tutto sembrerà tornare al punto di partenza. Magicamente a posto. In prima linea vicino al numero 1 di un gennaio vestito di nuovo.
Forse il mio Capodanno passerà nella sala di un cinema, non so ancora.
Molti di quelli con cui parlo lo ridurranno a un poker di baci scambiandosi gli auguri; tutto gratis, camminata per le vie del centro, compresa.
Vorrei essere un genio e passarlo sull'onda di una scoperta che travolgerà l'intera Umanità e cambierà le cose, e invece so che il mio respiro contribuirà solo ad appannare un vetro, niente di poi così originale.
Quindi mi limiterò a far da spettatrice ad un altro anno che cambia, rincuorata da un'ultima fetta di panettone. Perchè lo ricomprerò. Almeno quello. Ma solo se non mi verrà il dubbio che qualcuno possa approfittarne per mettersi a calcolare un reddito presunto...

Buon tutto a tutti

domenica 16 dicembre 2012

Sono una Chiaraveggente di felicità

Odore di latte, profumo di borotalco; mugolii, pianti a dirotto; morbidezza, delicatezza; rotondità minuscole, pugnetti chiusi; sapore di biscotto, labbra sporche di crema di riso.

Diventerò zia. Ad Aprile. Di un maschietto.
La futura mamma, durante le Feste, invece di lavorare dovrà avventurarsi in un percorso massimo tra letto e divano. Ma il riposo gioverà ad entrambi e mio fratello correrà a far la spesa, cucinerà, rimpinzerà di attenzioni una pancia in via di sviluppo, guardando da lontano la bici, ormai terzo amore in coda alla sua dolce metà e al suo piccolo 'fagiolino'.

E la vita continua...

Buon we a tutti

sabato 1 dicembre 2012

I matti abitano tutti al mare

Il vento mi ha tenuta lontano dal blog. Ogni nuvola passava veloce, borbottando qualcosa a proposito di un confine dove i miei microchip erano stati visti al mercato, in una pasticceria, al bar a gareggiare davanti a un barattolo di Cuneesi al rhum. Il tutto mentre le rotelle dei miei ingranaggi litigavano con iTunes, con un ammorbidente troppo rigido, con una goccia di mare in tempesta che continuava a seguirmi indossando un paio di stivali blu.
E io scappavo, scappavo, scappavo... guardando di sfuggita le vetrine: un barattolo di sale grosso iodato, un rotolo di spago nascosto dietro a una diligenza di viti, un calendario del 1950 resuscitato da una cartolina piena di bambine con i vestiti a pois...
Perchè quel vento soffiava così forte da scuotere persino il semaforo, non solo la mia testa, sostituendo il rosso con il bacio di una marionetta, il verde con i boxer di una rana e il giallo con lo zafferano di un risotto avanzato.
Succede sempre la stessa cosa quando c'è vento nei paesi di mare: tutti si ritrovano matti, tanto che per giorni ogni intenzione rotola via e, quello che è un discorso coerente, forse anche troppo, si arrotonda come un riccio di risate e corre lontano fino alla scollo di un golf.

Buon we a tutti