sabato 27 ottobre 2012

Ho speso tutti i miei soldi

La vetrina in fondo alla strada riluceva come un faro di lapislazzuli. La guardavo da lontano, pensando: "Forza, cento passi e sarai sul suo zerbino".
Perchè quel pomeriggio, le ombre e il silenzio leccavano la riga bianca dei parcheggi restituendo alla strada asfaltata un'integrità da liquirizia. E sentivo i polpastrelli sfiorare le impronte digitali della pioggia sempre più vicina; annusavo l'odore di un mare fermo, sdraiato a far l'amore su una battigia di sabbia nuda.
Era un giorno diverso, quel novembre in viaggio sul cavalcare quieto dei Santi. Un giorno di scheletri felpati, ossa di zucchero, sangue di zucche che io non vedevo, rapita dallo sguardo di chi, vicino a quella vetrina in fondo alla strada, sembrava guardasse me, o forse solo una stella di grigio oltre il corpo della mia direzione.
"Quanto costa?", chiesi alla mia brama. "Monete di realtà o inchiostro di follie?".
Non mi aspettavo che quell'uomo si accorgesse del mio naso puntato verso il suo odore. Troppe volte avevo annusato la sua figura elegante come si annusa un fantasma saturo di fragranza. "Ho speso tutti i miei soldi": questo era il sacchetto vuoto del mio desiderio. Un guscio di carta bianca che può contenere brioche, ma solo quando la sua pancia è invasa da un neonato di pasta morbida, dorata di dolcezza.
Perchè quell'uomo era così perfetto, visto da lontano, da essere solo un miraggio di mocassini lucidi e neri; una coppia di calzini bordeaux senza buchi; una rivoluzione di dita nascoste sotto allo scudo di una scarpa stringata: corda tesa di pensieri che lega a sè dieci piccole falangi sfrontate e ribelli; vermiciattoli nascosti tra l'erba ispida e bruna di un zerbino; pallottole di carne sparate per infrangere una vetrina blu illuminata da uno sguardo di pericolosissima noia.

Buon we a tutti

venerdì 12 ottobre 2012

Camminassi sulle mani avrei alti tipi di problemi

Ormai è un sacco di tempo che non metto più un paio di scarpe con il tacco. Mi limito a calzare suole comode e funzionali, calzature perfette per andare per funghi, un pò meno per camminare sui sentieri modaioli dei lisci marciapiedi di città.
Ma, d'altronde, in queste ultime settimane ho stuccato con cemento e sabbia del Po due spalline di mattoni pieni, ho accatastato 20 quintali di legna, ho accudito una nipotina-cagnolina mestruata, ho cucinato torte in un bim bum bam tra cioccolato e marmellata e ho rivoluzionato una cassetta dei ferri per recuperare una pinza a pappagallo rossa, piccola, di una misura perfetta per la stretta della mia manina, acquistata per sentirmi sempre pronta ad allentare una ghiera, perfetta da sposare alla mia cazzuolina a lingua di gatto; ma ho anche combattuto con coraggio contro un esercito di rovi, armata di decespugliatore, doppi guanti e cesoie, per cui dei tacchi non ho sentito così tanto il bisogno.
Pensavo solo che sarebbe stato carino se una sera mi fossi vestita da donna e avessi conquistato la vetta di due grattacieli da 10 centimetri. Poi, come adesso, mi viene la straordinaria idea di guardare fuori dalla finestra e, vedendo quanta pioggia sta cadendo, penso che scivolare su un marciapiede di città dopo essere stata in guerra contro il nemico delle giornate senza riportare traumi o ferite, non sia molto carino, quindi non riesco a fare a meno di sognare i miei stivali di gomma con un bel carroarmato sotto allo scafo e un periscopio colorato, pensando: "Come al solito, al fascino di un bel sottomarino non so resistere..."

Buon we a tutti

giovedì 4 ottobre 2012

E' in arrivo sul 3° binario l'Espresso del Tempo che Manca

Stare dietro a tutto... Come si fa?
Come si decide se il dito indice pigiando l'interruttore debba accendere per prima la luce dell'ingresso o quella di una giornata da manicomio?
Fino a qualche anno fa mi dicevo: "Vedrai, adesso ti tocca a correre, ma verso i cinquanta potrai cominciare a rallentare".
Che cosa?
Ormai vicino ai cinquanta ci sono, ma forse l'acqua impiega più tempo a bollire?
O forse la sveglia puntata sulle 6.00 suona con le campane di un altro rumore?
Niente di tutto questo!
Il mio metabolismo comincia a rallentare, mentre il mio Tempo si ritrova soldato sull'attenti di un convoglio che non si ferma mai, nemmeno per darmi il tempo di pensare.
Tu-Tuuuuuu....
Speriamo che almeno qualcuno mi faccia ciao vedendomi sfrecciare, perchè ho paura che continuando a star dietro a questa assurda velocità mi si paralizzi il sorriso come il radiatore di una macchina che non si domanda nemmeno più perchè è nata senza denti.

Buona giornata a tutti