sabato 15 ottobre 2011

"La dichiaro in arresto per aver lasciato evadere il suo cuore!"

Stamane ho spostato dalla scrivania una cartella colori dimenticata in ufficio da un amico imbianchino.
Mi è venuto spontaneo aprirla mentre la dirottavo dove, spero, non mi darà più fastidio e, aprendo a ventaglio l'arcobaleno delle sue sfumature, mi sono chiesta: "Se volessi ridipingere i capelli di Domietta, di che colore li farei?".

Domietta è il personaggio principale del mio romanzo. E' una tipa estemporanea. Ho pensato ai suoi capelli scuri e, riflettendo sul suo carattere, ho trovato più consono al suo modo di affrontare il mondo ridipingerglieli invece di optare per una tinta tradizionale. E come al solito non le ho chiesto il permesso e l'ho ricreata nella mia testa con la sua bella criniera a piramide, ma di un arancione foglia autunnale, che non le sarebbe stato nemmeno poi tanto male, se non fosse che si ostina a mettere un vecchio golfino verde pistacchio, ricavato dal consunto cuscino all'uncinetto di un orribile divano.

Ieri sera alla presentazione c'era pochissima gente. Di tanti che sembrava dovessero venire, colpa del forte vento e di un paio di gradi di meno, non si è visto nessuno.
E' stato carino lo stesso.
Chi mi ha presentata - Flavio Sasso - lo ha fatto egregiamente - ma state parlando di me? - e Selene, l'organizzatrice dell'evento, nonchè socia del Cafè des Artistes dove si è tenuto l'incontro, è stata adorabile.
C'è stata, a quanto pare, una sola piccola pecca e cioè che come al solito ho parlato troppo, Ma non nel senso del fiume di parole che, comunque, ho detto - più sono agitata, più rido e parlo; ciò che intendo dire è che NON riesco mai a  non essere sincera e do spazio a troppe sfumature che esondano inevitabilmente nel personale. Come più volte - anche ieri sera - mi hanno ripetuto in molti, primo tra tutti mio marito, in questo modo mi espongono più del dovuto.
Ma è piuttosto difficile, per me, rimanere distaccata da ciò che mi ruota intorno. E trovo desolante il clima che si sta instaurando: finte cortesie per superficiali rapporti plastificati, che a lungo andare congela i cuori e obbliga  inevitabilmente a mantenersi cauti.
Voglio dire. Il rapporto stesso con la scrittura implica delle passioni, perchè sono queste a solleticare cuore e dita, quindi, se di passioni si parla, non diventa automaticamente tutto un flusso incontenibile e irrazionale? Perchè la passionalità è pericolosa e la razionalità una dote?
A cosa posso andare incontro? A qualche str... che, durante una presentazione, mi colpisca fino a farmi piangere?
E allora? Dove sta la vergogna? Nelle mie lacrime o nella lingua di chi è stufo di dover leccare culi e si rifà su chi non sa difendersi?

Secondo voi, bisognerebbe limitarsi a vendere libri e immagine o si possono regalare pagine di rapporti umani?

 Buona giornata a tutti

9 commenti:

  1. Non parlerei di vergogna, in fondo non hai fatto nulla di male, anzi..
    Come in tutte le cose, ci vuole un giusto equilibrio, per non rischiare di annoiare le persone che ascoltano.
    Sono convinto che la sincerità, la spontaneità, la passione di una persona traspaia ed il pubblico lo recepisce immediatamente.

    Baci irrazionali

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  2. @ jocker: è questo il punto: non si sono annoiate, anzi!
    Quindi non vedo perchè tanto le mie risate quanto le mie debolezze non debbano essere condivise.
    Baci psichedelici

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  3. Vendi le tue pagine di rapporti umani cara.
    Anche con i capelli lilla.

    Baci dominicali

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  4. La spontaneità è la cosa migliore. Però in certi ambienti c'è sempre chi tiene le distanze educatamente e fintamente. Devi cercare di sopportare.

    Baci e buon inizio di settimana!

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  5. regalare pagine di rapporti umani ^_________^

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  6. Anche Filippo a volte, non dico che mi sgrida, ma mi invita a non espormi troppo. Sai che ti dico? E lo dico anche a lui: francamente me ne infischio!
    Meglio un solo secondo di autenticità, che tante piaggerie. E ti dirò ancora di più: la sincerità paga. Io ci credo. E ti stimo come sempre :-)
    P.S. a me i capelli rossi con il verde piacciono, però...

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  7. Scrivere un libro è in fondo un modo per esporsi più o meno velatamente.Tu hai mostrato la tua autenticità. Non è forse fondamentale cercare di esprimere emozioni? Se poi qualcuno non le sa gestire...fatti loro!
    Un abbraccio

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  8. Ragazze! Siete mitiche!
    Non so come ringraziarvi per l'appoggio morale che mi date. Ogni tanto vado letteralmente in 'crisi' per questo lato del mio carattere, e non perchè sia io a non sopportarlo, ma sentendo chi mi consiglia altrimenti ho sempre paura di finire malamente bistrattata.
    Ma non mollo. Se poi rileggo i vostri commenti...

    Baci e cuoricini di Swarovsky a tutte voi

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  9. L'importante è che riesci a vendere e a rimanere te stessa! Un abbraccio e complimenti

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