giovedì 9 ottobre 2014

Scambisti

È notte fonda nel parcheggio vicino all'autostrada. Odori di benzina e umidità fusi nell'arancione che piove dal becco dei lampioni. Poche macchine in circolazione. Rumori neri e intermittenti a cavallo del bianco della tratteggiatura. Luci in lontananza che sfrecciano. Case con occhi senza luci che dormono oltre i sanpietrini della rotatoria.
Arrivano quattro fari. Due mondi di lamiera. Spine colorate che si parcheggiano occupando diagonali diverse della stessa lisca. Attraverso la dogana dei vetri, quattro figure indistinte. Ombre che cominciano a muoversi sgusciando sotto la superficie aranciata dei parabrezza. Fino a che una prima portiera si apre, poi la seconda. Un mocassino atterra su una macchia d'olio,  una scarpa con il tacco buca una foglia.
- Buonasera - espira una voce maschile.
- Buonasera - inspira una voce femminile. Due figure adesso arancioni sono in piedi al centro del parcheggio. Si fronteggiano.
- Suo marito, non scende? - espira la voce maschile.
- Non serve - inspira la voce femminile.
Le altre due metà di coppia sono in attesa nel preformato dell'abitacolo. 
- Ha portato il contratto? - espira la voce femminile.
- Sì, certo - inspira la voce maschile.
L'accelerazione di un autoarticolato sibila in quel momento oltre la siepe appena più in alto delle loro teste.
- I punti principali sono stati definiti - inspira la voce maschile.
- Quindi, possiamo procedere con lo scambio? - espira la voce femminile.
Il mocassino si avvicina di un passo alla scarpa col tacco.
- Appena è pronta - inspira la voce maschile.
- Ma nello scambio, sicuro che siano compresi proprio tutti i problemi? Vede, io vorrei scambiare anche le liti a causa delle bollette scadute e le discussioni a base di pranzo domenicale con la suocera. Insomma, ha capito... - espira la voce femminile.
Una penna esce dal taschino.
- Tutti compresi. Uno scambio di problemi di famiglia al completo: noi vi cederemo i nostri e voi ci cederete i vostri; per un mese, non un giorno di più, non un giorno di meno - inspira la voce maschile.
- Perfetto - espira la voce femminile.
Un buffo di vento piroetta poco distante, plana sull'asfalto, s'infila in un'aiuola e sbandiera un paio di pagine di un giornaletto porno.

Buon week end a tutti

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