sabato 30 luglio 2011

Confessioni di un capezzolo arrossato

La vita è dura. Pensavo di potermi solo divertire, che l'umido di sconosciute labbra si limitasse ad ammorbidire il rosa del mio destino. E invece niente. C'è chi mi guarda ancora attraverso la maglietta, ma il cannibale che mi sta divorando ora, mi trova ogni volta per colpa del mio odore. Lo vedeste come si avventa! Lo sentiste com'è insaziabile! Talvolta il ghigno di un piccolo taglio si spalanca, ragade che lo alimenta addirittura col mio sangue. Quando una goccia stilla, la lacrima lattea risalta sul fuoco del mio aspetto arrossato. Ma questo è un destino che mi porto in seno, nato da ciò che in fondo, se devo essere sincero, inevitabilmente mi attrae seppur mi arrechi sofferenza. E allora mi sacrifico e m'arrendo. Lascio che il nodo del mio bocciolo aiuti il mondo a perpetuare la vita; e in quel momento per un attimo fremo: di piacere, di sofferenza e di emozione. Perchè una bocca e il pistillo di una mammella altro non fanno che alimentare un neonato che da un giorno diverrà un uomo, capace di restituire molto a un'altra donna, primo tra tutti, il piacere d'essere una madre.

Buon weekend a tutti

5 commenti:

  1. Grazie, buon week end anche a te e grazie per il bel commento. Bacini.

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  2. Chiara, il mio amico Minichiello ti ha risposto sul mio blog. Ci tenevo a dirtelo perché ha apprezzato molto il tuo commento. Grazie. Maria

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  3. Eh, eh, essere mamma dev'essere una cosa incredibile!

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  4. @ maria: ciao mia giornalista del cuore, a dire il vero mi sono lasciata un pò andare scrivendo il commento. Arrivo a leggere le parole del tuo amico.
    Baci e parole d'argento

    @ gds75: grazie caro!
    Baci e reggiseni di pizzo

    @ Adriana: forza e coraggio, allora! Le vecchie generazioni contano sempre sulle nuove leve!
    Baci e biberon di cristallo

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