sabato 29 novembre 2014

Radio

C'è uno specchio che riflette l'esterno. Sono chiusa in questo paese di mercanzie. Vedo passare cappotti e ombrelli. Mi dico, fa strano, quando l'odore che sgattaiola dal mio antro è di bosco: muschio e legna umida, foglie e pelo selvatico. Vorrei correre via, lasciare impronte senza scarpe, offrire al mio stomaco domestico bacche da cespugli rossi e foglie di un azzurro pallido deglutite durante un susseguirsi di vertiginose attenzioni al cielo. Penso ad archivolti di fronde, a frastagliati scalini di roccia, a entrate e uscite, teatro di sorprese con prati così ondulati da sembrare in movimento, verdi di speranza, tanto intensa da penetrare ogni morbido corpo di terra. Poi mi dico che in pieno tumulto, in viaggio, tra saltelli e un respirare a pieni polmoni, ci sono già.
Grazie alla musica.
Che evapora da questa radio nascosta sotto a una cassa vuota di scontrini.
È una catenella di voci e strumenti, battiti e note, il braccialetto magico di questo sabato pomeriggio.
E allora, incatenami! mi dico, questa volta sorridendo di soddisfazione all'immobile schermo del pc.
Ricomincio a seguire la musica. La sua magia mi trascina lungo la chiocciola del mio orecchio. Scappo. Da qui. Come per incanto. Una piccola Alice ingioiellata. E sono di nuovo a correre in un bosco.

Buon week end a tutti.

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