giovedì 15 marzo 2012

Quel lui che aveva le mutande a fiori...

... amava starsene seduto sulla sua moto.
Nascondeva il prato delle corolle sotto ai jeans strappati, primavera da regalare alla margherita di un nuovo amore.
Quando accendeva il motore, un rombo saliva fino al primo piano di quella palazzina scrostata e stinta che il suo garage sfidava ogni mattina.
La coda del sordo richiamo scodinzolava tra le imposte di un monolocale e, una sottoveste chiara, guardiana di un azzurro assonnato, tradiva i movimenti di raso nascosti dietro al vapore di caffè di un angolo cottura.
Mai un incontro tra gli occhi di queste palpebre.
Mai una scia di profumo nella cabina di un ascensore.
Solo una moto e una sottoveste chiara.
Solo un paio di mutande a fiori e una nuova primavera da desiderare.

La settimana è andata bene, è stata produttiva. Ma quando mai non lo sono gli ingranaggi delle mie ore?
La cosa di cui sono più contenta è del tempo che ho da dedicare allo scrivere.
Questa è la mia primavera. Il mio uomo con le mutande a fiori. La mia donna in sottoveste. Il mio profondo senso del vivere.
Combinazioni di parole che danno vita a cartoline di mondo, dove i francobolli di una sensazione consentono a cuore e ragione di partire verso magnifiche terre lontane.

Buon weekend a tutti

5 commenti:

  1. Sempre bello venire a leggere le tue cartoline di mondo!
    Buon fine settimana!

    RispondiElimina
  2. Le mutande a fiori hanno il loro perché.

    Un bacione

    RispondiElimina
  3. Anch'io voglio una nuova primavera da desiderare. Anche senza mutande. Baci

    RispondiElimina