venerdì 20 settembre 2013

Il castello - parte prima

Occupavo quel castello disabitato ormai da quattro giorni. Ero capitata al limitare di una scogliera così nuda da non avere muschio, pensando che qualsiasi luogo sarebbe stato meno spaventoso delle mani di quell'uomo.

Ad attirarmi, di quel grande edificio, erano state le finestre squadrate, con rombi di vetro piombato ancora trasparenti e intatti. Le avevo intraviste attraverso un'edera rigogliosa, cresciuta come i capelli di una strega sulla pelle di telai immobilizzati dalla pietra.

Entrare all'interno di quelle mura era stato facile. Così naturale da aspettarsi di veder comparire da un attimo all'altro la faccia mummificata di un guardiano.

Esisteva ancora un grande portone di legno, benchè rosicchiato dal tempo, lo stesso che per secoli doveva aver tenuto a bada un traffico di nemici e visitatori. Era da quello che ero passata, dopo averlo scoperto socchiuso, spingendomi all'interno dell'edificio con i sensi allertati. E dopo pochi passi mi ero ritrovata al limite di un cortile così popoloso di erbacce e cadaveri di foglie da solleticarmi il passaggio.

Non era stato difficile scoprire altre porte più piccole, girovagando lungo il perimetro interno di quell'imponente costruzione, nonostante per la maggior parte del tempo avessi tenuto il naso alzato per guardare gli smerli intatti di quattro maestose torri d'angolo.
Ero rimasta così affascinata da pensare che quel luogo nascondesse qualcosa, e l'intestino calcaree del suo silenzioso sonno non fosse addormentato a tal punto da non udire i miei passi.

Mi ero quindi intrufolata attraverso una porta bassa, appena accostata, sul petto del suo legno il simbolo di un'ascia, per poi sbucare in un salone vuoto, grande e tetro, i soffitti a cassettoni di un legno così vecchio e scrostato da ricordare il relitto di un veliero. È nulla sarebbe stato se non avessi sentito, proprio durante il mio ingresso, nel fiato di uno spiffero sconosciuto, un appiccicoso odore di melassa e metallo...



Continua...



Buon weekend a tutti

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