martedì 18 febbraio 2014

Iride

Le aveva rubato gli occhi. Scavato nel pozzo oculare per avere gli smeraldi del suo profondo amore. Durante una notte senza luna, al tavolo di una cucina. Di fronte a una candela che aveva reso irresistibile il verde di quel desiderio.
L'aveva lasciato fare, tenendo aperte le  palpebre e il palmo di una mano. Aveva sentito dolore, ma cos'è l'escavatore di un attimo se si pensa alla medicina di un colore?
Si erano annusati, baciati. Promessi incastonature di una misura perfetta per l'anulare del tempo. 
E quando una bambina bianca, senza occhi, era nata nel buio di un mattino di sole sette lune dopo, quegli smeraldi non  avevano trovato l'oblio di due fosse premature, ma l'anello di due genitori.

Buona settimana a tutti

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