sabato 31 maggio 2014

Sbagli

Potrei provare a rompere quello specchio, come rompere potrei il mio naso già rotto. E invece grattugio cocci e presunzione sulla testa di chi forfora ha già.
Bimba cattiva. Fila nell'angolo in castigo.
Non è un giocattolo il corpo di chi mi sta di fronte; non un asciugamano da scrollare dopo essermi tagliata le unghie dei piedi. È un uomo. È un albero. È un odore di fiori e di muschio. Un cerbiatto con occhi blu di Prussia. Un cadavere che non voglio impilare sulle croste purulente dei miei continui e fottuti sbagli.
E così sia: accetto di atterrare le ginocchia su un aeroporto di riso.
Chino la testa e lascio cadere a terra una corona di capelli morti, da sempre complicato intreccio di passato e spine.

Buon week end a tutti

1 commento: