martedì 7 maggio 2013

Un diamante sulla punta del naso

Da quando le era spuntato quel diamante sulla punta del naso, chiunque la incontrasse  non poteva fare a meno di spalancare la bocca. Quale perfezione, quale luce, quale riverbero al centro di un volto che aveva desiderato la bellezza come la notte brama la luna. E adesso che giustizia era fatta, l'ovale ordinario di un viso qualunque finalmente poteva dirsi accarezzato da una premura di pura perfezione; il volto anonimo dell'infanzia, finalmente si sentiva trasformato in una trappola di luce straordinaria e l'involucro che durante molte notti si era lasciato rigare da lacrime di inadeguatezza, sotto gli sguardi di quel nuovo giorno poteva dirsi pienamente soddisfatto in virtù dell'accecante riverbero di una semplice esca.
Sì, perché di esca si parlava e, trattandosi di quella, solo animali, quella bellezza, riusciva a catturare. Piccoli, avidi, esseri. Contorti agglomerati di fame, lussuria e cupidigia. Proprietari di occhi così viscidi e insaziabili che ben presto quello straordinario diamante si consumò. E ciò che rimase al suo posto fu solo un naso nel bel mezzo di un volto; una trappola per il raffreddore; un'esca capace di smistare e suddividere odori. Tanto che l'ovale, finalmente abbandonato dal battito di una giovinezza tanto perfetta e trasparente da aver solo bisogno di un'asta su cui sbandierare, tornò ad essere il volto di una persona; il biglietto da visita di una donna che per fortuna aveva un nome.

Buona giornata a tutti

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