venerdì 12 luglio 2013

Il famoso caso Minchia

Il famoso caso Minchia finì sulla scrivania dell'Ispettore Volpe la stessa mattina in cui fu arrestato un certo Giacomino Tinsegnoio, reo di stupro a danno di una scrofa gravida e stalking a danno di una ottantenne appena operata di cataratta.
"La settimana più calda dell'anno" fu incoronata dallo stesso Commissario Capo Figliodilollofrigida alle otto della domenica sera.
Quel lunedì era partito con tre furti nel chiosco del cocco ("A Commisà, manca pure il reggipetto della Gina...") due tentativi di scasso al bar 'Poker e Campari' e sette (e ribadisco sette) furti di roba stesa sui terrazzi di via Cazulini. Il martedì e il mercoledì una carovana di zingari aveva rubato i berretti da baseball pieni dell'elemosina guadagnata onestamente da cinque ragazzi di colore, un pensionato aveva minacciato di far vedere la terza gamba all'impiegata dell'Ufficio Postale dove gli avevano trattenuto un quinto della pensione con la scusa che il terminale si era disconnesso per seguire un discorso di Papa Francesco e due torinesi con camicia a quadri avevano ipnotizzato il proprietario di un negozio di ottica portandogli via da sotto il naso la commessa. Il giovedì, una bagnante nuda (6^ di reggiseno e folto di pelo transgenico sotto il naso, le ascelle e tra le gambe) aveva preso in ostaggio un bagnino mingherlo, rischiando di soffocorarlo tra le pieghe di una pancia unta e slabbrata, mentre il venerdì (da sempre giorno di magro) un macellaio del centro aveva rimpinzato di filetto di vitello una colonia di gatti randagi, pur di non incassare dieci e pagare cinquanta di tasse. Il sabato, poi, se durante la giornata si era registrato solo un tentativo di truffa (un pittore locale aveva cercato di rivendere due tovagliolini del bar pasticceria Riviera ritoccati, spacciandoli per tovagliolini autentici del bar pasticceria Balzola) alla sera i divanetti di una discoteca erano andati in fumo grazie alle voglie infuocate di cinque professoresse in gita con sette classi di un Liceo di Marsala e nella notte due volanti della Polizia erano andate a sbattere contro il palo del semaforo sul rettilineo tra Alberga e Ceriale dopo essere stati distratti dal topolino di luce dello specchietto da cipria di un trans senegalese. E la domenica non era andata meglio: un gruppo di Harleysti si era dato appuntamento sulla Passeggiata mare alle sette del mattino e aveva montato un trampolino tascabile, dopodiché ogni motociclista con bandana teschiata sul setto nasale e casco prussiano sul cocuzzolo della testa era saltato oltre la ringhiera, atterrando sul bagnasciuga derapando, lasciando incisa sulla battigia la scritta: I Love Milf.
Perciò quel caso Minchia rischiava di mettere a dura prova il già provato Ispettore Volpe. Così, il lunedì successivo, il mozzicone di sigaretta elettronica che teneva sempre in bocca sputò vapore per l'intera giornata solo su scartoffie e reati minori (un tentativo di suicidio con le ossa della fortuna di cinque polli, un marito aggredito dall'amante per gelosia nei confronti dello scooter e tre atti osceni in luogo pubblico perpetuati da un postino impazzito per non aver trovato il C.A.P. su due buste) e, quando a fine giornata, quel Figliodillofrigida gli ordinò di portarsi a casa il fascicolo per studiarlo, e il Volpe, arrivando a casa, scoprì sua moglie sul terrazzo, in babydoll, occupata a stendere, e un Minchia nascosto nel vicino armadietto di ferro, il binocolo di un vicino vide l'Ispettore buttare la cartellina e la sigaretta elettronica giù dal balcone, per poi sparire da qualche parte, forse oltre la porta del bagno.

Buon weekend a tutti

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